«Siamo in una fase un po' complicata», dice Maurizio Scanavino, Ceo della Juventus, nella pancia dello Stadium durante il primo Business Forum organizzato dalla società bianconera. Niente panico, però. E, anzi, la conferma che al momento Allegri gode della fiducia della dirigenza: «Sul campo in certi momenti non siamo stati così brillanti, ma altre volte non abbiamo ottenuto quanto meritavamo. Non ci abbattiamo, però. Tutti insieme stiamo lavorando per centrare gli obiettivi della stagione: la qualificazione in Champions e la finale di Coppa Italia». Si vola basso, insomma. Con realismo finanche eccessivo che fa il paio con quello sempre predicato da Allegri. «Quando sono tornato, mi è stato chiesto di ringiovanire la squadra le parole del tecnico a The Athletic -. L'obiettivo era far emergere tre giocatori della Next Gen ogni anno, ridurre il costo degli stipendi e rendere la squadra sostenibile. Ormai la Premier è irraggiungibile: dobbiamo continuare a lavorare sui giovani». Detto così, pare quindi che tutto fili secondo le aspettative e che non ci sia da attendersi alcun ribaltone nemmeno a giugno: è però chiaro che se i prossimi mesi saranno vissuti con il fiatone, la posizione di Allegri diventerà molto più che traballante.
La «macchina» bianconera nel frattempo macina numeri altrove: «Abbiamo avuto 15 esauriti su 17 partite casalinghe ancora Scanavino -.
Alle presenze allo stadio dobbiamo aggiungere oltre 500 milioni di tifosi e una fan base digitale che conta oltre 165 milioni di persone. Inoltre il prossimo anno parteciperemo al Mondiale per Club, altra grandissima occasione di visibilità». Chissà se con Allegri ancora in panchina.
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