L'inchiesta condotta dai magistrati di Bolzano, relativa al doping nel mondo dell'atletica e non solo, sarebbe giunta ad un punto cruciale. Secondo quanto riferito da alcuni organi di informazione, dopo aver portato in superficie una vera e propria organizzazione che gestiva le pratiche dopanti, il prossimo obiettivo degli inquirenti sarebbe quello di capire se il trionfo di Schwazer nelle Olimpiadi del 2008, svoltesi a Pechino e dove il marciatore italiano primeggiò nella 50 km di marcia, sia stato un trionfo in cui il doping ha avuto un ruolo fondamentale e decisivo.
Gli inquirenti hanno deciso di approfondire questo aspetto dell'inchiesta dopo una prima analisi della documentazione reperita dalla Iaaf. Infatti pare che ad una prima lettura di tali dati e sulla base di una perizia di due luminari, sembra possibile che il marciatore, così come messo per iscritto dai Magistrati stessi, già nel corso degli allenamenti in vista dei Giochi svoltisi sei anni fa e forse anche precedentemente a tale periodo, sia stato oggetto consapevole di trattamenti di tipo farmacologico e di manipolazioni del proprio organismo in grado di portare i suoi valori ematici a livelli molto più alti di quanto sarebbe stato possibile con trattamenti leciti.
Oltre alla posizione dell'ex fidanzato di Carolina Kostner 538em;"> (la quale rischia una sanzione disciplinare se verrà confermato che lo aiutò a saltare un controllo a sorpresa) vi sarebbero altri 38 atleti la cui posizione sarebbe a rischio, a causa di negligenze nella comunicazione dei dati per poter consentire controlli antidoping senza preavviso. Insomma, pare che il mondo dello sport si trovi ancora una volta a dover fare i conti con una prossima tempesta legata alla'enedmica problematica del doping.
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