Altro che “mental coach”. Alle tenniste occorre uno psicologo per disciplinare le emozioni e i tormenti che ne condizionano il gioco. La regola sembra valere anche per le più forti, come la russa Sharapova e la cinese Na Li, che ieri pomeriggio si sono scambiate più volte il testimone della vittoria agli Internazionali Bnl d’Italia. Al termine di un interminabile duello, interrotto per due ore e venti minuti dalla pioggia, la bellissima Maria ha prevalso al tie-break del terzo set sul filo di lana (4-6 6-4 7-6) bissando il successo dello scorso anno sulla Stosur. Ma che fatica e che angoscia in un ping-pong di emozioni infinite.
È vero che Na Li ha sempre due facce e alterna un gioco di altissimo livello a errori puerili, ma chi mai avrebbe pensato a una sua sconfitta sul punteggio di 6-4 e 4-0? Per un’ora la cinese ha dominato la scena con colpi profondissimi, incrociati e lungolinea, uno spettacolo di potenza e precisione. Ma all’improvviso s’è inceppata, quasi avesse finito la benzina e non riuscisse a trovare un distributore aperto per fare il pieno. Dovevate vedere il marito-coach con le mani sul viso, impietrito di fronte a una sequenza di colpi sparacchiati il più delle volte oltre la linea di fondo. È perfino sceso in campo, Jiang Shan, per scuotere e consigliare la perfida metà che neanche lo ascoltava mentre cambiava racchetta. Il canovaccio s’è rovesciato: in poco più di mezz’ora, Na Li ha subito un filotto di dieci game a uno e s’è ritrovata a un passo dal baratro, sotto per 4-1 e 40-15. «Ancora un paio di minuti e andiamo a prenderci un the caldo», il pensiero del pubblico infreddolito. Errore. Maria s’è bloccata come un ciclista con la gomma bucata, Li ha ripreso a menare fendenti e ha sprecato perfino un match-ball sul 6-5. Sul 6-6 la sospensione per la pioggia che ha fatto da prologo allo spettacolare tie-break vinto a 5 dalla Sharapova finalmente all’altezza della fama e della classifica. Nella danza della pioggia, è stata lei la più fredda.
La Divina, 25 anni compiuti lo scorso aprile, ha alzato nuovamente al cielo la coppa, che riportava già inciso il suo nome, con un sorriso di pura felicità. Dietro l’angolo c’è il Roland Garros, più lontano Wimbledon. Ma la russa, se vorrà ripetersi, dovrà incrementare il livello del gioco, specie di dritto, e superare le fragilità psicologiche mostrate a Roma. In finale non incontrerà sempre un’avversaria, come la Na Li, di 5 anni più grande, in vena di regali a un passo dal traguardo.
All’ora di pranzo Errani e Vinci hanno vinto la finale di doppio femminile superando, come da pronostico, la coppia russa formata da Vesnina e Marakova per 6-2 7-5: facile il primo set, solo un momento d’incertezza nel secondo sul 2-4. Se Sara ha guidato il gioco da fondocampo, Roberta ha dimostrato come si dovrebbe giocare il doppio con un continuo serve and volley. È il quinto successo del 2012 per le nostre ragazze che adesso vanno all’assalto dello slam a Parigi, ma pensano già all’Olimpiade. L’ha detto Sarita: «E adesso l’oro di Londra». Dove le Williams si presenteranno come la coppia da battere.
E la finale maschile?, chiederete. Il duello fra Djokovic e Nadal, previsto a metà pomeriggio e poi condizionato dalla pioggia, è stato rinviato a mezzogiorno di oggi per evitare una concorrenza esplosiva con l’atto conclusivo della Coppa Italia in programma a poche decine di metri di distanza. Questione di ordine pubblico, è stato detto fra le righe. E non si trattava di una scusa fine a se stessa.
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