Se il tennis fosse uno sport per giocolieri, Corentin Moutet sarebbe probabilmente il numero uno del mondo. Ma in quello vero, di tennis, la cima del ranking è una questione tra Novak Djokovic e Jannik Sinner, per cui ecco che alla fine i conti tornano: il francese fa divertire, ma è l'italiano che passa ai quarti. Insomma resta solo lui, il Fenomeno Rosso, dopo una giornata alla fine poco azzurra. Ma (stavolta) che fatica, perché se uno fosse arrivato da Marte dopo il primo set si sarebbe aspettato di vedere incoronato Moutet campione del mondo. E invece no, però Sinner ha dovuto aspettare di essere sotto di un break anche nel secondo set per trovare il bandolo di una matassa incredibilmente ingrovigliata. Col francese funambolo che lo faceva impazzire a colpi di smorzate e battute da sotto e lui che si è visto sfilare tre servizi su tre senza quasi reagire. Per fortuna, appunto, che per giocare a tennis ci vuole talento ma anche fiato, e non basta essere un mancino estroso per azzeccare tutto: quello riusciva un tempo a McEnroe, però era un'altra storia e un altro mancino. Dunque: sotto 2-6, 0-1, ecco che pian piano che Jannik ritrova il suo gioco, mentre Corentin comincia sempre di più a dare ragione a chi lo vede nella Top 20 quando colpisce la palla e fuori dai 500 se c'è da mettersi a lottare sul serio. Finisce poi 2-6, 6-3, 6-2, 6-1 e passa la paura («è stato difficile, lui ha fatto cose pazzesche ed è diverso da altri avversari che trovo di solito»), in attesa dei quarti contro Dimitrov e di un Sinner più vicino al suo meglio. Quello a cui sta arrivando Novak Djokovic, invece, dopo la battaglia contro Musetti finita alle 3 di notte con un 6-0 al quinto set che non ti aspetteresti da uno di 37 anni dopo 4 ore e 20 di match.
La nostra pattuglia insomma si striminzisce, aspettando di vedere cosa farà oggi la Paolini contro la Avanesyan. La domenica di Parigi è stata infatti triste - ma tutto sommato neppure troppo - per Elisabetta Cocciaretto, che si è schiantata contro Coco Gauff (6-1, 6-2 il risultato) ma che può essere contenta del suo percorso: «Fino ai 16 anni non sapevo neanche cosa fosse andare a rete, ora sono molto migliorata e lo sto facendo sempre di più, così come so usare la smorzata. Mi serve uno switch per essere più consapevole, magari adesso l'erba mi aiuterà. Era la prima volta agli ottavi, imparerò». Prima c'è l'esame di diritto agrario (martedì prossimo), mentre anche Matteo Arnaldi troverà la forza per trasformare il set e break di vantaggio sfumato contro Tsitsipas in qualcosa di meglio: «Non sono abituato a match di questo livello, dopo quello con Rublev mi è mancato qualcosa. Però ho giocato alla pari con dei Top 10, sono contento».
La sua sconfitta in 4 set (3-6, 7-6, 6-2. 6-2) è solo una lezione di esperienza, perché come ha detto il greco alla fine «lui gioca in maniera incredibile e ne sentiremo parlare a lungo». Si diceva, un tempo, la stessa cosa di Sinner.
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