Spalletti si scopre libero: "Fate vedere chi siete"

Il Ct non cerca più talpe e sprona gli azzurri: «È venuta l'ora di mostrare il nostro vero livello»

Spalletti si scopre libero: "Fate vedere chi siete"
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Berlino - Il passaggio del turno e quel gol di Zaccagni all'ultimo istante («qualificazione meritata per l'applicazione e il sacrificio, vedere quello Shanghai umano dopo che la palla era entrata in rete, è un qualcosa che ti rimane addosso») sembra averlo rasserenato. Tanto che ora Luciano Spalletti, sulla storia della «talpa» che lo aveva fatto arrabbiare, quasi ci scherza sopra. Alla domanda di un collega svizzero sul tema, ha infatti detto: «Non l'ho trovata, mi aiuti lei...». Risate in sala e clima più disteso. D'altronde lo aveva già dimostrato aprendo l'allenamento di mercoledì a tifosi e giornalisti.

Entrati nella fase da dentro o fuori, il Ct chiede ai suoi il salto di qualità: «Abbiamo un avversario difficile da affrontare, ma mi aspetto qualcosa di più dai miei calciatori, dobbiamo mostrare finalmente il nostro livello che si è visto solo a tratti. Questa qualificazione la sentivamo parecchio perché il sorteggio ci ha consegnato un girone difficile: i calciatori l'hanno subita come l'ho subita io. Ora mi aspetto di vederli più sciolti, non si possono fare calcoli, conta lo scontro diretto, agire. Al turno successivo ci si va solo se vinciamo questa partita». Che potrebbe anche finire con i calci di rigore: «Li abbiamo fatti battere a ogni calciatore, ma in allenamento sembrano tutti bravi dal dischetto. Conterà la parte emozionale e mentale come quando arriva un rigore in partitella».

L'emergenza in difesa darà un nuovo volto all'Italia rispetto a Lipsia. E Spalletti rivela molte delle sue scelte dopo aver testato negli ultimi due allenamenti il 4-3-3, che sarà in realtà un 4-1-4-1 in base a chi affiancherà il nostro centravanti. Difficile pensare a ribaltoni stile Croazia, le idee stavolta sembrano più chiare. «Bastoni ci ha tenuto in apprensione, aveva qualche linea di febbre anche prima della Croazia, vedremo domattina (stamattina, ndr), Dimarco non è recuperato». Quel trauma contusivo al polpaccio destro non è ancora sparito e così toccherà a Darmian (favorito) o Cambiaso a sinistra.

Ecco che la squadra avrà un atteggiamento tattico e volti diversi: dietro, al posto dello squalificato Calafiori, il debutto nel torneo di Mancini, come confermato da Spalletti che chiede «esperienza» e un destro e un sinistro tra i centrali di retroguardia; a centrocampo dovrebbe scattare l'ora di Fagioli («ai giovani che spingono bisogna creare lo spazio che meritano, attraverso la sua naturalezza e la sua tranquillità nel ruolo può essere utile, bisogna solo avere il coraggio di dargli lo spazio che merita»); davanti il solo Chiesa pare certo del posto, visto che i centravanti sono stati provati tutti mentre a sinistra la scelta cadrà forse sull'altro «deb» in Germania, El Shaarawy, più che su Pellegrini e l'eroe di Lipsia Zaccagni. «Il centravanti? Chi far partire titolare è l'unico dubbio che ho, di sicuro durante il match giocheranno entrambi - dice il Ct riferendosi a Retegui e Scamacca -. Sono tutti e due forti, ma con caratteristiche diverse. Scamacca può fare gol in qualsiasi momento, ha qualità ed estro.

Il suo lavoro, guardando i dati del satellitare, lo porta sempre a casa ed era divertito quando l'ho definito scherzosamente pigro. Ma per poter esibire le sue qualità deve essere più collegato con la squadra anche quando non abbiamo la palla fra i piedi». Potrebbe però toccare prima al suo collega del Genoa.

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