Ulteriore passo di distacco di John Elkann da Andrea Agnelli. La Juventus ha informato il Barcellona e il Real Madrid di voler discutere per poi sfilarsi dal progetto della Superlega. È la strategia diplomatica della nuova dirigenza bianconera che ha già avviato uguale percorso con Uefa, così da attutire eventuali sentenze e condanne europee, dopo le vicende italiane. Un atto di saggezza politica che cerca di cancellare l'arroganza ribadita in più sedi di un progetto scriteriato non nella sostanza ma nella forma, nella tempistica e nella comunicazione. Nonostante questo passo sapiente, A22, la società che gestisce la superleague, annuncia, sulla pagina del quotidiano spagnolo As, che presenterà al giudice del Tribunale provinciale di Madrid e alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea «prove inconfutabili e inequivocabili» di «minacce e coercizione» dell'Uefa nei confronti del club bianconero per evocare l'abbandono del progetto. È guerra aperta tra i due cugini, la Juventus, salvata dalla Figc e graziata probabilmente da Uefa, è oggetto di capricciosa ripicca da parte di Andrea Agnelli.
La scorsa settimana Joan Laporta, presidente del Barcellona, ha incontrato Alexander Ceferin per analoga istanza, il club catalano può andare a condanna per lo scandalo dei pagamenti al designatore arbitrale Negreira. Di certo la Juventus ha capito di non avere altre soluzioni, la vecchia dirigenza ha patteggiato, scelta respinta dal solo Andrea Agnelli che andrà a giudizio il prossimo 15 giugno. L'epilogo del presidente dei nove scudetti è imbarazzante, sugli almanacchi restano i titoli e la trasformazione del club ma anche un devastante bilancio finanziario mai verificatosi nel secolo bianconero della famiglia.
Juventus ha emesso un comunicato in cui conferma, con un lessico incerto («agli altri due altri club») l'invio della comunicazione a Real Madrid e Barcellona, «precisando che molte delle ricostruzioni riportate dalla stampa- presunte minacce Uefa- non corrispondono al vero», dunque smentendo goffamente l'annuncio di A22. La ridicola commedia della vecchia Juventus continua.
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