Motta e il Bologna che non perdona

Il tecnico della Juve recupera Vlahovic

Motta e il Bologna che non perdona
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Due stagioni sulla panchina del Bologna, con cui ha raggiunto una storica qualificazione alla Champions League. Eppure pochi giorni fa, in occasione del match casalingo di Coppa Italia contro il Monza, Thiago Motta è stato insultato da buona parte della curva Andrea Costa, quella del tifo organizzato: qualcuno negli altri settori ha disapprovato, molti hanno fatto finta di nulla quasi a sottoscrivere quanto stava accadendo. Oggi, allo Stadium (ore 18), è facile prevedere che dallo spicchio dei tifosi rossoblù arriveranno altri fischi indirizzati all'attuale allenatore della Juventus, ritenuto fondamentalmente un traditore per avere scelto la strada che portava a Torino senza pensarci troppo e senza rivolgersi direttamente alla piazza rossoblù per spiegare le ragioni della sua decisione.

«A Bologna ho trascorso due anni bellissimi sotto tutti i punti di vista così ieri il tecnico bianconero -. Non ho altro da aggiungere». Zero voglia insomma di alimentare polemiche o di guardare indietro: la Juve ha voglia di futuro e il suo allenatore anche. Sarà comunque una partita piena di insidie per i bianconeri, reduci da tre pareggi di fila (due in campionato e uno in Champions) ma finalmente con Vlahovic di nuovo a disposizione: la squadra di Italiano arriva invece da quattro vittorie nelle ultime cinque uscite, è quasi fuori dalla Champions ma sogna di battere la Signora per la prima volta dopo 24 partite (17 ko e 7 pareggi). «I paragoni tra il Bologna di Motta e il mio non mi piacciono così ieri Italiano, tecnico dei felsinei -. Abbiamo cominciato un cammino nuovo con giocatori per di più giovani: pensiamo a fare bene e basta».

Oltre a Vlahovic,

la Juve recupererà anche Savona e Adzic: con un calendario che dopo l'impegno odierno proporrà in campionato il Venezia in casa e la trasferta di Monza, è arrivato il momento di accelerare. In caso contrario, addio sogni.

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