Il governo ha chiesto il rilascio immediato e senza condizioni di Cecilia Sala, la collega arrestata in Iran per fantomatiche violazioni della legge coranica, in realtà per essere usata come merce di scambio per la liberazione di un trafficante di morte iraniano, attualmente detenuto in Italia su mandato di cattura americano. La richiesta italiana fa parte delle formali schermaglie procedurali in attesa che la vera e indicibile trattativa, certamente in corso, porti da qualche parte. Su questo c'è cauto ottimismo, il servizio segreto italiano che si occupa delle questioni estere è famoso per le sue capacità ed entrature anche in ambienti ufficialmente ostili e di questo ne abbiamo avuto prova più di una volta anche nel recente passato. L'Iran certo fa paura, ma non per la sua forza, bensì per la sua debolezza. Se uno Stato sovrano con quasi novanta milioni di cittadini arriva a sequestrare una giovane giornalista occidentale per ottenere ciò che non riesce a ottenere alla luce del sole né con la diplomazia né con la politica, significa che quello Stato è davvero alla frutta, anche se non gli mancano misteriose complicità. Per esempio, poco più di un anno fa un delegato iraniano ha assunto la presidenza del forum sociale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, e non sto raccontando una barzelletta. Sì, il Paese che ha il record di oppressioni, torture ed esecuzioni è ufficialmente il controllore del rispetto del diritto internazionale nel mondo intero. E allora si potrebbe chiedere a questo signore - e quindi, in generale, all'Onu che l'ha messo in quel posto - che cosa pensi del caso di Cecilia Sala e che cosa eventualmente intenda fare per risolverlo il più velocemente possibile. Si potrebbe poi chiedere ai giovani studenti che manifestano contro Israele sventolando la bandiera palestinese e quella iraniana se intendono spendere qualche parola a favore della coetanea Cecilia e contro i suoi carcerieri.
E lo stesso vale per i non pochi affermati opinionisti che sotto sotto non smettono di tifare per i nemici dell'Occidente, un club del male di cui l'Iran è socio onorario, oltre che di maggioranza. Cecilia Sala tornerà presto a casa, ovvio. Ma per accelerare potremmo proporre uno scambio: ci ridiano Cecilia, in cambio gli diamo tutti i loro ammiratori di cui sopra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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