Leggiamo, parliamo e... ma lui è il mio professore

Per sfoghi, consigli e persino per pessimi esempi, scrivetemi all'indirizzo: postadelcuore@ilgiornale.it

Leggiamo, parliamo e... ma lui è il mio professore
00:00 00:00

Buonasera, mi chiamo Irene, ho ventitrè anni e frequento l’università. Sono la classica brava ragazza, forse non lo dovrei dire io ma lo dico perché è così. Ho sempre studiato, non ho mai dato problemi ai miei genitori, ho avuto un paio di ragazzi e non ho mai fatto casini (niente canne, compagnie sbagliate, deviazioni di rotta). Anche fisicamente ispiro tranquillità. Altezza media, fisico medio, faccia media. Quindi non mi vesto in maniera appariscente, non attiro l’attenzione, le amiche di mia mamma mi chiedono spesso di fare da baby sitter ai nipoti, le mie amiche di «coprirle» quando decidono di dire di essere dove in realtà non sono. Ecco, credo di essermi tratteggiata a dovere. Ma da un paio di mesi a questa parte è successa una cosa che nessuno si aspetterebbe da me. Nemmeno io. Uno dei miei professori all’università ha 55 anni, è affascinante, abita in un sottotetto molto bohemienne dalle parti della Statale, viene da una ricca famiglia triestina ed è diventato il mio amante. Leggiamo, parliamo, beviamo sofisticatissimi vini... Il mio problema non è tanto quello che la mia famiglia lo scopra (mi farebbe quasi piacere che per una volta mi vedessero sotto una luce diversa), il mio terrore è che lo vengano a sapere in facoltà e che attribuiscano la mia media alla «tresca». Cosa faccio?
Irene

Cara Irene, se non la capisco io… Sono stata un angelo negli anni in cui i miei amici facevano i demoni anche solo per sfida. E io sempre obbediente, mansueta, rispettosa e mai bugiarda. Insomma il contrario di quello che si fa, e che tutti facevano, mentre si prendono le sembianze dei giovani adulti. Risultato: proprio come lei mi sono trovata a interpretare l’adolescenza fuori tempo massimo. Quando, per senso dell’opportunità e del ridicolo, non si possono più assumere gli atteggiamenti tollerati a quindici anni e intollerabili a ventitrè. A quel punto a me, come a lei, non è rimasto che vestire la ribellione postadolescenziale con abiti un po’ più adulti. Un composto tailleur a sostituire la minigonna con gli anfibi. Situazione ingrata, cara Irene: ci siamo sforzate di non essere adolescenti quando potevamo e ci siamo dovute inventare come esserlo quando non ne avremmo più avuto diritto. Il suo professore e il suo sottotetto sono da ascrivere, temo, in questo pasticcio temporale.

Quindi le auguro che i suoi scoprano la relazione non convenzionale e che in facoltà non ne vengano mai a conoscenza. Ma sappia che non è accademica la partita che si sta giocando e che ha assolutamente bisogno di viversi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica