Sono una coppia d'oro, anche se ad uno è toccato la medaglia d'argento. Sono i fratelli d'Italia, di una Italia che pedala e resiste, soprattutto esiste, sempre di più e sempre meglio nel panorama mondo, che solo una decina di anni fa ci vedeva Cenerentola, ma oggi altro che scarpetta per il principe, le scarpe le facciamo noi un po' a tutti.
Sono una coppia d'oro, che si è giocata ieri la finale iridata dell'inseguimento. Filippo Ganna, il 26enne piemontese di Vignone, sette volte campione del mondo (2 a crono, 4 nell'inseguimento individuale, 1 a squadre), oltre all'oro olimpico (Inseguimento a squadre, Tokyo 2020) e al primato dell'ora (56,792 km sabato scorso), contro Jonathan Milan, 22enne friulano di Tolmezzo, oro olimpico di Tokyo e mondiale con il quartetto, nonché argento iridato nella prova individuale, un anno fa, quando giunse alle spalle dello statunitense Ashton Lambie.
Sulla pista di Saint-Quentin-en-Yvelines, il 26enne piemontese di Ineos-Grenadiers ha stampato la propria migliore prestazione di sempre, il record del mondo 3'59636 (dopo un primo chilometro non particolarmente veloce, secondo km ha sorpassato Milan e fine dei giochi, ndr). Una performance stratosferica per la storia per la leggenda, ottenuta nell'ultimo giorno di impegno agonistico di un 2022 davvero interminabile per questo ragazzo fantastico, che ha potenza pura nelle gambe e un metronomo in testa. Quinto titolo mondiale per questo stratosferico ragazzo. Per questo prodigio della natura, che non si snatura: è nato per vincere e continua a farlo, con regolarità quasi disarmante. Dunque ancora una volta Ganna e Milan assieme sul podio come nel 2021 (l'anno scorso furono argento e bronzo, ndr). «Sono felice per me e per la nazionale ha detto il primatista dell'ora, il pentacampeon dell'inseguimento -. Abbiamo dato spettacolo, ci siamo divertiti: è quello che volevamo». Nella finale per il bronzo, l'ex primatista dell'ora Bigham (4'09956) ha perso nettamente dal portoghese Ivo Oliveira (4'08738).
La terza giornata dei Mondiali su pista è partita con le qualificazioni del Chilometro da fermo che hanno visto impegnati Matteo Bianchi e Davide Boscaro. E Bianchi, bolzanino classe 2001, si è migliorato ulteriormente qualificandosi grazie a un nuovo record italiano: 59.460, media 62,509. Bianchi ha poi chiuso la sua fatica iridata con il quinto posto nella finale che resta comunque un risultato davvero eccellente. Il ventenne bolzanino ha corso in 1'00.
012 nella gara dominata da Jeffrey Hhogland, fenomenale olandese che ha corso in 58.106. Argento per il francese Landerneau e bronzo per lo spagnolo Martinez ma tanti, tanti applausi per Matteo Bianchi. A 20 anni il futuro è tutto dalla sua parte.
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