"Il Toro più maturo e uomo squadra. E uno così il Milan non ce l'ha..."

Il pronostico dell'ex bomber che ha vinto lo scudetto con le 2 milanesi: "Nerazzurri favoriti, però i rossoneri non partono certo battuti..."

"Il Toro più maturo e uomo squadra. E uno così il Milan non ce l'ha..."
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«I miei colpi di testa», ancor prima del titolo dell'autobiografia scritta da Aldo Serena, 63 anni, è la sintesi della strategia di vita che ha portato un ragazzino di Montebelluna (battezzato col nome di «Antonio, ma poi cambiato proditoriamente in «Aldo» dalla nonna paterna incaricata della registrazione all'anagrafe ndr) a diventare uno tra i più apprezzati attaccanti del nostro calcio. E se Serena si è evoluto in un campione, il merito è anche di quei «colpi di testa» che, nel suo caso, non sono mai stati sinonimo di stravaganti follie, ma di capacità realizzativa. Mister Wikipedia sintetizza così: «Attaccante dotato di grinta e spirito di sacrificio, aveva nel colpo di testa il pezzo migliore del proprio repertorio». Insomma, niente «cassanate», ma tante goleade nel solco dei più celebri bomber italici.

Un «centravanti con la valigia» - oggi apprezzato opinionista tv - che ha vinto tre scudetti con tre squadre diverse (Inter, Milan e Juventus), lasciando il segno in azzurro (bronzo ai Mondiali '90). Perfetto per analizzare la vigilia di questo quinto «derby della Madonnina» targato 2023.

Per Inter e Milan attacchi rinforzati dai neoacquisti con due «usati sicuri»: Il Toro Lautaro e Giroud. Qual è la squadra messa meglio?

«L'Inter. Lautaro è maturato e ora è il fulcro di un progetto tattico che lo responsabilizza di più».

Ma ora c'è solo «mezza» LuLa.

«Lukaku si è eclissato. Ma nell'orbita di Lautaro ora gravitano stelle come Thuram e Arnautovic funzionali al dinamismo di gioco di Simone Inzaghi».

A proposito di Lukaku, non è stato un bell'addio dall'Inter.

«È mancata chiarezza e comunicazione».

Di chi la colpa?

«Capisco la delusione di Big Rom per la panchina nella finale di Champions. Lì il rapporto si è incrinato. Ma Romelu poteva evitare di sparire nei giorni in cui l'Inter lo ha cercato per definire il contratto. Lukaku avrebbe dovuto essere più trasparente e informare l'Inter delle trattative con gli altri club».

Una dinamica controversa analoga a quella del «caso Mancini».

«L'addio di Roberto alla Nazionale è avvenuta in tempi e modalità che andavano gestite meglio».

Torniamo al derby di domani. Inter favorita, Milan spacciato?

«Tutt'altro. Il mercato dei rossoneri è stato ottimo. Peccato per il mancato arrivo di Taremi. Pioli non ha Lautaro, ma ha Giroud, Leao e Pulisic che giocano come vuole lui. Non a caso il Milan è, come l'Inter, a punteggio pieno».

Per il Napoli scudetto bis?

«I gioielli Kvara e Osimhen li ha tenuti. Bisognerà però fare i conti con l'era post-Spalletti».

Nei suoi post spesso vince l'amarcord tra foto di Platini, Zico, Maradona, Boniperti, Paolo Rossi, il presidente Pellegrini, Sivori, Boninsegna, Virdis, Tacconi, Van De Sar, Gattuso, Trapattoni, Scirea, Castagner e tanti altri...

«Alcuni, purtroppo, non ci sono più. Ma tutti mi restano nel cuore. A loro sono legati momenti importanti della mia vita».

E la foto di quella bella signora, un po' avanti con gli anni, che le assomiglia parecchio?

«Quella è mia madre, 90 anni. Nel '43 la chiamavano prima linea perché era sempre tra i pericoli. Senza mai perdere il senso dell'umorismo».

Una battuta

di sua mamma?

«Una volta le chiesi: Qual è stato il momento nella mia carriera di calciatore in cui sei stata più felice?. E lei: Quando sei tornato a casa senza più la borsa piena di panni sporchi da lavare...».

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