
Da oggi con il probabile (anzi promesso) annuncio di Giovanni Malagò sul suo futuro lontano dal Coni - sono in programma Giunta e Consiglio Nazionale - si aprirà ufficialmente la corsa alla sua successione alla guida del Comitato olimpico italiano.
Anche Malagò, come i presidenti dei Coni regionali (saranno otto i nuovi su 21), è soggetto infatti al limite di tre mandati. Il Governo - e in primis il ministro dello Sport Abodi - non ha concesso nemmeno la proroga di un anno in vista dell'appuntamento di Milano-Cortina 2026, di cui il numero 1 di Palazzo H è presidente della Fondazione. Per ora sono tre i candidati che si sono fatti avanti per le elezioni del 26 giugno all'Acqua Acetosa: il presidente della Federcanoa Luciano Buonfiglio, il presidente del Comitato Paralimpico in uscita Luca Pancalli e l'ex velista Ettore Thermes. A loro potrebbe aggiungersi presto anche Diana Bianchedi, la più vicina a Malagò, che ha dato la sua disponibilità: «Ho tanta esperienza alle spalle, sono in grado di guidare il Coni», ha detto in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport.
Oltre agli appuntamenti istituzionali, sarà importante la riunione informale con i presidenti. Malagò si aspetta il loro parere, di fatto una scelta su chi vorrebbero alla guida del Coni e con quale programma. La volata è ancora lunga: per ora si sa solo chi sono (nuovi un terzo dei 48) ma manca ancora una parte consistente di elettori, i loro nomi (tra questi atleti, tecnici, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva) si sapranno entro il 19 maggio, mentre il 5 giugno è la deadline per presentare la candidatura al Coni.
Per quanto riguarda il futuro di Malagò, voci insistenti lo vedono nella
dirigenza della Roma, squadra della quale è tifoso: è l'interlocutore privilegiato dei Friedkin, gli americani proprietari del club, e potrebbe anche essere d'aiuto a livello istituzionale per sbloccare la questione stadio.
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