Manca ancora l'ufficialità, ma al 99% il nuovo allenatore del Milan sarà Stefano Pioli. La prima scelta della dirigenza rossonera era Luciano Spalletti, ma il tecnico di Certaldo non ha trovato un accordo con l'Inter per la risoluzione del contratto che ancora lo lega alla società nerazzurra, costringendo il Diavolo a ripiegare su Pioli. Oggetto, suo malgrado, delle proteste social dei tifosi milanisti che ne chiedono la testa ancora prima del suo insediamento. Soprattutto per la sua nota fede interista. Eppure, l'ex allenatore - tra le altre - di Lazio e Fiorentina, oltre che della stessa Inter, può essere il profilo giusto per questo Milan. Una squadra che ha bisogno di ritrovare le sue certezze, nel gioco e nella testa.
Con Pioli, la prima cosa a cambiare sarebbe il modulo. Via il 4-3-1-2 a favore del 4-2-3-1 (o 4-3-3). Se il marchio di fabbrica di Giampaolo era il trequartista, la specialità di Pioli è la difesa "a tre e mezzo", con un terzino più "basso" e l'altro a giocare in posizione più avanzata. Nella "sua" Fiorentina era Biraghi, al Milan sarà 99 su 100 Hernandez. Probabile la conferma a destra di Calabria. Altrimenti - ma è quasi impossibile - spazio a Conti da una parte e Rodriguez dall'altra. Confermata al centro la coppia Romagnoli-Duarte, in attesa del rientro dalla squalifica di Musacchio (e dall'infortunio di Caldara). Più nitida la situazione a centrocampo. Davanti alla difesa il punto fermo sarà Biglia, un regista vecchio stampo come piace a Pioli. I due si conoscono dai tempi della Lazio, dunque la manovra rossonera passerà principalmente dai piedi dell'argentino. Vicino a Biglia spazio a Kessie.
In avanti, ecco la fantasia che con Giampaolo non si era praticamente mai vista. Nonostante l'inizio di stagione balbettante, Suso sarà confermato nell'11 titolare. Dovrebbe partire dalla trequarti di destra per rientrare sul sinistro, dal momento che Pioli ama giocare con gli esterni a piedi invertiti. Per la trequarti di sinistra il favorito è Leao, più indietro nelle gerarchie Rebic e Calhanoglu, mentre al centro Paquetà avrebbe la grande occasione di tornare a occupare il suo ruolo preferito, quello di fantasista dietro all'unica punta Piatek.
Per quanto riguarda l'atteggiamento, Pioli non è Giampaolo. Al probabile nuovo tecnico rossonero non interessa dominare il gioco con il possesso palla. In sintesi, c'è da aspettarsi meno attenzione all'estetica e più al pragmatismo. Meno forma e più sostanza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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