Tris Milan in nome di Silvio. Nel Monza segna un Maldini

Il figlio Pier Silvio, ad di Mediaset: "Serata davvero eccezionale: bello l'affetto dei tifosi, resta dentro"

Tris Milan in nome di Silvio. Nel Monza segna un Maldini
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«Due squadre, un presidente per sempre nel cuore». Lo striscione che apre il match è quello che sintetizza il secondo trofeo Silvio Berlusconi, in un San Siro climaticamente bollente ma tiepido nell'acustica, vista l'assenza del tifo organizzato per il carattere amichevole del test.

Finisce 3-1 con un gol di Saelemakers, deviato da Marì dopo 10 minuti, e il pareggio attorno alla mezzora di Daniel Maldini. Nella ripresa, Fonseca ne cambia 11 e Jovic lo riporta avanti, poco dopo Reijnders scaglia un destro che Pizzignacco non respinge, facendo sussurrare ai tifosi brianzoli la speranza Szczesny. Ritmo non dei più alti, cadenzato da tante interruzioni (Sensi subito out per un colpo al costato) e qualche bella fiammata di un Leao già in palla. Milan più leggero sulle gambe, con un propositivo Morata al battesimo del Meazza. Monza che dà l'impressione di aver caricato tanto nel precampionato e che sfrutta sull'ampiezza per far male. Una buona occasione per Calabria respinta da Pizzignacco nel primo tempo, un bel destro di Liberali deviato in corner nella ripresa. Il campo non racconta molto di più, in una partita che riempie due anelli dello stadio e il cuore di Pier Silvio Berlusconi: «Una serata davvero emozionante quella dedicata al ricordo di mio padre ma è anche una serata di passione e di affetto. La vicinanza dei tifosi del Milan, dei tifosi del Monza e degli italiani è un qualcosa che ci scalda il cuore e che noi non diamo mai per scontato. È davvero un qualcosa di bello che ci rimane dentro», spiega il figlio del presidente biancorossonero, alla prima assoluta a San Siro del trofeo alla memoria di suo padre, dopo la sfida decisa solo ai rigori 12 mesi fa, allo U-Power Stadium.

Ci sono Paolo Berlusconi, Marta Fascina e tra loro Danilo Pellegrino, amministratore delegato di Fininvest, l'uomo che sta curando la cessione di quote del Monza alla cordata americana, meno di 20 giorni fa presente al centro sportivo Monzello, che di Silvio e Luigi Berlusconi porta il nome. C'è, inevitabilmente, Adriano Galliani: 80 candeline spente da 13 giorni, un matrimonio in vista e la certezza di avere sotto gli occhi i suoi amori sportivi di una vita. In tribuna, Paolo Scaroni e Gerry Cardinale («Silvio Berlusconi figura straordinaria, abbiamo la responsabilità di preservare la sua eredità e contribuire a riportare il Milan in vetta») e anche Ibra si chiedono cosa sarebbe potuto essere questo Milan con un Nesta in campo. Lui che da grande ex si prende il boato di San Siro pur sedendo sull'altra panchina per inaugurare il dopo Palladino, dopo aver scontato la squalifica sabato con l'Empoli.

È calcio d'agosto, è calcio di sogni, come quelli suscitati da Emerson Royal e Pavlovic nel saluto prima del match ai tifosi. Sono in 54mila sugli spalti a crederci. E come ripeteva Berlusconi a Monza «Chi ci crede, vince».

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