
Ci sono tre foto di Milan-Como che resistono, come significato e materia di riflessione, 24 ore dopo e non ingialliscono affatto. La prima ritrae Kyle Walker che implora l'arbitro Marchetti di non espellere il suo amico, connazionale e reduce da lunga assenza Dele Alli per il fallo da dietro sul polpaccio di Loftus Cheek. Non capita mai, come dimostra il cicchetto successivo di Gabbia al suo sodale, anzi capita il contrario ma dimostra che resiste un vincolo affettivo capace di mettere da parte gli interessi di parte e far emergere una scena da libro Cuore. La seconda foto fissa le parole scandite, in perfetto italiano, da Christian Pulisic, uno dei due protagonisti della rimonta sul Como, il quale dinanzi al clima ostile della curva e alle voci ricorrenti sul prossimo ricambio della panchina, risponde in modo sincero e autentico: «Non è facile giocare con queste voci». Forse la riflessione di capitan America può diventare uno stimolo (nei confronti del club) a intervenire su entrambi i fronti: concludere velocemente il casting per la scelta del ds da cui far discendere poi quella del prossimo allenatore. Probabilmente si deve a questa tensione scoperta - con i calciatori che a fine partita evitano di andare sotto la curva- la scelta di scattare una foto di intima festa nello spogliatoio e di pubblicarla, operazione poco gradita ai social. «Cosa festeggiano?» il commento più morbido.
Infine c'è la terza foto che è la più importante di tutte e riguarda la qualità del calcio esibita, specie nel primo tempo. Sergio Conceiçao ha nuovamente fatto sapere di aver cambiato - durante l'intervallo - posizioni e ruoli ma proprio questo ennesimo cambiamento è la conferma di una serie di scelte sbagliate iniziali.
Ma soprattutto a rendere meno dolce il successo sul Como è appunto la mancanza di una identità calcistica ben scolpita, azioni, geometrie e schemi che non spiegano quale sia l'idea di calcio dell'allenatore portoghese, salvato ancora una volta da un paio di imprese balistiche dei suoi esponenti dotati di maggiore cifra tecnica. Compreso Abraham, entrato dalla panchina e decisivo nel realizzare assist, come lo fu a Riad, autore del famoso tap-in del 3 a 2 sull'Inter in Supercoppa d'Italia.
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