Juve, trappola Lille e rimpianto Kean

Vlahovic stakanovista, l'azzurro vola in viola

Juve, trappola Lille e rimpianto Kean
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Yes, We Kean. A Firenze hanno creduto fosse davvero possibile rilanciare un promettente attaccante, che a Torino si stava immalinconendo in panchina. Detto, fatto. La metamorfosi da talento incompiuto in bomber micidiale è stata completata in riva all'Arno. Già otto le reti realizzate da Moise Kean in maglia viola tra Serie A e Conference League, con la truppa di Palladino arrampicatasi fino al terzo posto. Mica male. Merito soprattutto dei gol realizzati dal classe 2000, arrivato dalla Juve in estate per 13 milioni più 5 di bonus. Un affarone per i toscani, forse - col senno del poi - un po' meno per la Vecchia Signora, che attualmente ha un reparto offensivo ridotto ai minimi termini. Della serie: Kean sarebbe potuto tornare utile. Milik, infatti, è desaparecido da mesi a causa dei vari infortuni e Vlahovic si ritrova costretto a fare gli straordinari. Il che, inevitabilmente, incide sul rendimento del numero 9 juventino, che alterna grandi prestazioni a gare in cui, invece, appare spremuto. L'esplosione di Kean fa sorridere pure Spalletti, che dopo anni di vacche magre potrebbe aver trovato col numero 20 viola e l'atalantino Retegui i goleador tanto desiderati in vista del Mondiale 2026.

Ma torniamo alla stretta attualità. Stasera uno come Moise sarebbe potuto risultare prezioso anche per Motta nella delicata trasferta di Lille, che rappresenta uno snodo cruciale per la Juve in Champions. Al Mauroy non sarà affatto facile: un mese fa ci ha lasciato le penne addirittura il Real Madrid, castigato da un gol di Jonathan David. Un nome da tenere d'occhio, visto che piace a Giuntoli. Il canadese non rinnoverà col club francese e può diventare una ghiotta occasione a parametro zero (piace tanto anche all'Inter).

A caratterizzare la sfida di stasera pure il duello in panchina tra l'emergente Motta e l'ammazza-grandi Genesio (di origine calabrese per via dei nonni reggini), che in questa stagione ha battuto pure l'Atletico del Cholo Simeone. Insomma, serve una Juve versione deluxe. Con Vlahovic, lo stakanovista.

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