Jacopo Lo Monaco è la voce degli Slam ormai da molti anni. Gioventù da tennista, telecronista di Eurosport (con Barbara Rossi), autore di due podcast (Schiaffo al volo con Simone Eterno e JLM Podcast su Spotify e YouTube), può giudicare la straordinarietà di Sinner: «Sì, straordinario lo è. Però...».
Qualcuno parla già di Grande Slam.
«Tutto è possibile con Jannik. Però va anche ricordato che oggi i più forti sono agevolati».
In che modo?
«Con 32 teste di serie sei tranquillo fino al terzo turno. Una volta, per dire, potevi affrontare, il numero 17 già all'esordio».
E se la giornata è storta...
«Appunto. E poi: superfici e palline ormai sono uniformate, i big giocano sempre sullo stesso campo e grazie al tetto non hanno mai rinvii. Diciamolo: si vuole che arrivino in fondo».
Detto questo...
«Sinner e il suo team sono eccezionali. Lui migliora ogni volta, e sa sempre cosa fare. Zverev ci ha provato poverino, ma...».
Può vincere Parigi?
«Lì, come sull'erba, soffre il rimbalzo irregolare e con il suo grande anticipo è più difficile colpire. Però nella sua abilità di trasformare la difesa in attacco è simile a Djokovic. Per cui...».
Alcaraz sul rosso resta più forte?
«Diciamo che lui, Zverev e Novak hanno più armi. Ma Carlos mi sembra molto meno ordinato di Jannik nella tattica».
Resta l'avversario più difficile: il TAS.
«Vicenda incredibile: che colpa ha Jannik se un altro lo contamina? Ok, esistono le regole, ma parlare di un anno di squalifica è follia».
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