Vuelta 12° tappa: Tris di Degenkolb In classifica non cambia nulla

Tutto facile per Degenkolb a Logroño: il Tedesco cala il tris, battendo Boonen e l'italiano Guarnieri. Bouhanni fermato da una caduta all'ultimo chilometro. Poco più di una passerella per i big, in classifica non cambia nulla

Alla Vuelta è ancora Degenkolb il re della volata
Alla Vuelta è ancora Degenkolb il re della volata

Si capisce fin dalle primissime battute che si tratta di una giornata di relax: media oraria bassa, intorno ai 30 km/h, e poca voglia di andare in fuga. L'unico a provarci, e ad ottenere subito l'ok del plotone, è Krizek, corridore austriaco della Cannondale alla prima esperienza in una corsa a tappe di tre settimane. Alle squadre dei velocisti va benissimo un fuggitivo solitario e nel giro di una decina di chilometri gli concedono 5 minuti di vantaggio. Lo stesso Krizek, dopo circa 30 km, rallenta, conscio del fatto che da solo non ha la minima possibilità di farcela e spera che qualcun altro fuoriesca dal gruppo. Nessuno però raccoglie il suo invito, così l'Austriaco si vede quasi costretto a proseguire da solo. Il primo posto allo sprint intermedio è suo, dietro Bouhanni batte Andersen nella volata di gruppo.

A guidare il plotone la Tinkoff della maglia roja Contador, senza alcuna intenzione di dannarsi l'anima per inseguire Krizek, il cui vantaggio cresce fino a raggiungere i 9 minuti. Solo dopo 50 km Giant e Fdj entrano in azione, ma giusto per tenere il distacco sotto controllo: ancora troppo presto per dare il via alla rincorsa. Tuttavia, con le squadre di Bouhanni e Degenkolb davanti, la velocità si alza leggermente: siamo sui 35 orari. Intorno a metà percorso il gruppo comincia a fare sul serio, aumentando l'andatura, e il margine di Krizek si riduce subito di un paio di minuti. Il fuggitivo è davanti a tutti anche nel secondo sprint intermedio e conserva poco più di 3 minuti di vantaggio; secondo è ancora Bouhanni, che precede Bennati.

Tutto sotto controllo per il gruppo, che prosegue nell'inseguimento senza forzare, con Giant e Fdj che si alternano in testa a tirare. Gran mole di lavoro per Mangel, compagno di Bouhanni, che abbandona le prime posizioni solo a causa di una foratura. La paziente operazione del gruppo ha tempi perfetti e si conclude in maniera chirurgica a -12 km: il cavaliere solitario Krizek è ripreso, il premio di più combattivo della tappa è senz'altro meritato. Davanti si portano le squadre degli uomini di classifica, ognuna per proteggere al meglio il proprio capitano. La preparazione dello sprint è un po' confusa, le formazioni sono poco compatte e nessuno riesce a prendere con decisione l'iniziativa.

Quinziato allunga ma senza convinzione ai -2, la Tinkoff è reattiva e ricuce. La volata è lanciata dalla Lampre all'ultimo chilometro, ma il treno della Giant è implacabile e porta in carrozza Degenkolb fino ai 150 metri: al Tedesco basta mantenere alta la velocità per centrare il terzo successo. Logroño gli porta fortuna, è la sua seconda vittoria qui, la terza in questa Vuelta.

Alle sue spalle un sorprendente Tom Boonen, da tempo lontano dagli sprint di gruppo, terzo Guarnieri e quarto Sagan. Una caduta nel finale - nella quale è rimasto coinvolto Bouhanni - ha spezzato il gruppo e soltanto una dozzina di corridori sono riusciti a sprintare. Nessun problema per i big.

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