Lo stabilimento più tedesco d’Italia? È quello che Bosch ha voluto a Bari «Qui dominano fantasia e creatività»

Rispondiamo alle sfide con prodotti innovativi

Lo stabilimento più tedesco d’Italia? È quello che Bosch ha voluto a Bari «Qui dominano fantasia e creatività»

BariIn Germania? No. È a Bari la fabbrica migliore di Bosch. In tre lustri di attività lo stabilimento pugliese del grande gruppo tedesco, dove si producono ogni anno 2 milioni di sistemi common rail per motori Diesel e, in minor misura, impianti frenanti per le auto, è diventato un centro di eccellenza: un esempio da imitare sia per l’organizzazione del lavoro sia per la qualità dei prodotti (in media solo tre difetti per milione di unità prodotte). E dopo l’adozione di rigorose procedure per la riduzione degli sprechi di acqua, carta e olio e l’installazione sui tetti dello stabilimento di oltre 14mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici, con un investimento di oltre 4,4 milioni, pure per la compatibilità ambientale. La conferma arriva dai numerosi riconoscimenti assegnati, tra gli altri, da Confindustria e dalla presidenza del Consiglio, oltreché dalla stessa Bosch. Un fattore decisivo di questo successo, come ha sottolineato l'ad di Bosch nel nostro Paese, Gerhard Dambach, è «l’ottima collaborazione che si è instaurata tra i vertici aziendali e le rappresentanze sindacali». Ma altrettanto importante, nel momento in cui molte aziende europee trasferiscono la produzione in Paesi dove il lavoro costa meno, si sta rivelando «la capacità di rispondere alle sfide dei mercati con prodotti innovativi, che creano valore». E sotto questo profilo, per un’azienda come Bosch il radicamento nel nostro Paese costituisce un grande vantaggio perché - sono ancora parole di Dambach - «qui si sperimenta meglio e la soluzione ai problemi si trova con la fantasia e la creatività, senza aspettare che tutto sia pianificato».
Al settore della ricerca e sviluppo di nuovi prodotti saranno destinati nei prossimi anni i nuovi investimenti in Puglia, mentre già a fine 2012 usciranno dalla fabbrica barese i primi esemplari di un nuovo tipo di pompa a bassa pressione siglata Zp. Questa produzione, inizialmente destinata da Bosch a un impianto austriaco, permetterà di aggredire nuovi mercati fuori dall’Europa, compensando l’eventuale rallentamento della domanda di pompe per motori Diesel nel Vecchio continente per effetto della crisi economica. L’ad di Bosch si aspetta per il 2012 in Italia un fatturato stabile attorno ai 2,1 miliardi conseguiti lo scorso anno, con un aumento del 5% sul 2010.

Questa cifra d’affari è stata realizzata per due terzi dalla divisione tecnica per autoveicoli (essenzialmente l’impianto di Bari) e per il resto dalle altre attività nei campi della tecnologia per l'industria e dei beni di consumi (elettroutensili, termotecnica ed elettrodomestici). Oggi Bosch è attiva in Italia con 14 società e 4 centri di ricerca e sviluppo e dà lavoro a oltre 5.500 persone.

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