Una soluzione, il sindaco Letizia Moratti, è riuscita a trovarla. E bisogna ammettere che non era facile: da una parte la diminuzione delle entrate perché le tasse non sono aumentate e l'Ici sulla prima casa (evviva, direte voi) non c'è più, dall'altra i milanesi che, alle prese con una crisi economica che svuota le tasche un po' a tutti, non hanno certo soldi per potersi permettere di pagare più cari i servizi del Comune. Una bella grana, non c'è dubbio. Si era ipotizzata una stangata sui parcheggi a pagamento, con aumenti a pioggia dal centro alla più remota periferia, e si era parlato di rincarare le tariffe delle mense delle scuole e degli asili. Il Giornale, l'abbiamo scritto, non è mai stato d'accordo: gli automobilisti sono già tartassati da bollo, assicurazioni, passaggi di proprietà, inpennate petrolifere e, non ultimo, l'Ecopass. A proposito, tra qualche giorno il famigerato pedaggio antismog compie un anno di vita e aspettiamo un bilancio (vero) sulla sua efficacia. A noi del Giornale non piaceva neppure che ci finissero di mezzo i bambini, ci sembrava odioso andare a recuperare fondi nelle scuole e negli asili che, tra tutti i servizi pubblici, ci pare abbiano un'importanza sociale primaria. E non solo per l'educazione, già perché a Milano i genitori, quasi sempre tutti e due, lavorano e i figli da qualche parte devono studiare e mangiare.
Insomma, ci eravamo arrabbiati (forse è sbagliato, ma siamo fatti così) ed evidentemente è servito. Il sindaco tanto ha fatto (e quando vuole ha dimostrato di non mollare l'osso) che è riuscita ad ottenere che lo Stato le restituisse 9 milioni di euro dei 29 che deve a Palazzo Marino per le spese di manutenzione del Tribunale. Il ministero della Giustizia si è anche impegnato a saldare l'intero debito in tempi non secolari. Con questi soldi il Comune può ora prendersi la libertà di andare più leggero sugli aumenti delle tariffe: per esempio i gratta e sosta per i parcheggi fuori dal centro resteranno fermi a 1,20 euro mentre per posteggiare in quelli nuovi, che saranno realizzati in corrispondenza delle stazioni esterne dei metrò, si spenderanno 80 centesimi. Nel cuore di Milano si passa invece a 2 euro, non fa piacere ma per chi vuol risparmiare ci sono sempre i tram. Chiediamo solo che funzionino meglio e, se possibile, senza deragliamenti più o meno quotidiani. Anche negli asili saranno pochi (molti meno di quanto ipotizzato in un primo tempo) quelli che pagheranno di più.
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