Il nuovo Presidente della Repubblica porterà con sé nuovi senatori a vita i cui alti meriti saranno semplicemente quelli di far numero. Cresceranno anche i relativi stipendi e i costi per le barelle per portarli a votare.
e-mail
Caro Sgarallino, lei avanza alcune ipotesi - prevalentemente negative - sulle decisioni del nuovo Presidente della Repubblica: che nessuno, tranne il Padreterno, sa chi sarà. La prima ipotesi è che, valendosi dei suoi poteri, il futuro Capo dello Stato nomini alcuni senatori a vita. Secondo me lo farà sicuramente. La seconda ipotesi è che i nominati non abbiano altro merito che quello di far numero. È possibile che questo accada. È accaduto in passato quando alcuni Presidenti hanno scelto, per il laticlavio a vita, non personaggi insigni per meriti culturali e scientifici, ma banali veterani della politica e dei suoi dintorni. Tuttavia difendo l'esistenza dei senatori a vita. Tali furono - per nomina regia - tutti quelli del senato monarchico, provenienti in generale dalle file della burocrazia e dell'establishment politico. Quel senato, che diede un apporto utile al varo di leggi sagge, non riuscì in alcun modo a frenare la deriva autoritaria del fascismo. Non è secondo me da rimpiangere. Ma un segno di gratitudine della nazione almeno ad alcune individualità di spicco è opportuno. In realtà, obbietta lei, non si tratta di individualità di spicco. È possibile, anzi sicuro, che la scelta non è sempre felice. Ma questo vale per ogni designazione, comprese quelle fondate sulla volontà della maggioranza e non sulle facoltà del Quirinale. Ultima sua ipotesi.
I senatori a vita sono, per l'età, dei relitti umani, ci vuole talvolta la barella portarli a Palazzo Madama. Ricordo in effetti senatori a vita molto malconci. Ricordo anche politici di giovane o perfino giovanissima età che sono dei perfetti cretini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.