Roma - Stop all’emissione di carte di credito da parte dell’American Express Service Europe in Italia. A disporlo è stata la Banca d’Italia a seguito dei controlli effettuati sulla società di carte di credito innestati dall’indagine aperta dalla Procura di Trani, per la quale l’Adusbef si è costituita parte civile.
La mossa di Bankitalia La Banca d’Italia, in un documento consegnato alla procura, lamenta irregolarità e carenze rispetto alla normativa di contrasto al riciclaggio e alla normativa contro l’usura. Così, nella nota, "impone in via cautelare e d’urgenza a codesta succursale italiana dell’American Express il divieto di intraprendere nuove operazioni con specifico riferimento all’emissione di carte di credito". Il divieto scatta dieci giorni dopo la ricezione del provvedimento che riporta la data del primo aprile e che dall’intestazione risulta consegnato a mano. Il documento del servizio dell’"Area vigilanza bancaria e Finanziaria" è firmato dal direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni e chiede alla filiale italiana dell’ American Express Service Europe di predisporre anche "un piano organico di interventi che consentano alla struttura italiana di dotarsi di assetti organizzativi, presidi di controllo e sistemi informativi adeguati all’esercizio di attività regolamentate secondo la legge italiana e comunque coerenti con l’esigenza di rispettare le disposizioni vigenti in Italia in materia di usura, antiriciclaggio e trasparenza".
I motivi del divieto Sul divieto cautelare di emissione di carte di credito, che scatta 10 giorni dopo il ricevimento della nota Bankitalia e che "potrà essere rimosso solo quando siano state definitivamente sanate le irregolarità e le violazioni rilevate", l’istituto guidato da Mario Draghi chiede alla società di "informare tutti i soggetti rientranti nella propria rete distributiva, le controparti bancarie e finanziarie, nonché la clientela mediante apposita comunicazione sul proprio sito internet". Nel provvedimento vengono riportati in modo dettagliato i rilievi spiegando che "gli accertamenti ispettivi condotti dalla Banca d’Italia mirati ai profili usura, anticiriclaggio nonchè per connessione di materia a quelli di trasparenza si sono conclusi con un giudizio in 'prevalenza sfavorevole'". "In particolare - aggiunge Via Nazionale - è emersa un’elevata esposizione ai rischi operativi e di reputazione determinati dal carente rispetto della normativa in tema di usura, contrasto al riciclaggio e trasparenza, in un quadro caratterizzato dall’assenza di figure di coordinamento e di indirizzo dell’operatività e di adeguati controlli interni".
Il richiamo di Bankitalia Vengono quindi richiamate integralmente contestazioni relative agli "organi aziendali" ("l’esercizio delle funzioni di supervisione strategica e di gestione è pertanto risultato carente") e all’"organizzazione e controlli interni". Ma di "particolare gravità" risultano i rischiami dei capitoli "Usura" e "Antiriciclaggio" perché "configurano violazioni di norme di legge di carattere imperativo volte ad assicurare essenziali presidi di correttezza nell’interesse della clientela e di integrità del sistema finanziario da possibili coinvolgimenti di attività illecite". Dalla verifica della Banca d’Italia risulta in particolare che "per quanto riguarda le carte revolving (che sono alla base dell’inchiesta di Trani, ndr) l’assenza di procedure e controlli adeguati ha determinato frequenti superi del tasso di soglia nei casi di inadempimento contrattuale". Si scrive quindi di "indebita applicazione di interessi di mora sull’intero capitale" e anche casi di "addebito sin dal 2006 - a causa di errori non presidiati della procedura - di interessi di mora in misura doppia o tripla nei casi di differimento della revoca della carta, con effetti anatocistici". L’addebito di interessi di mora e oneri - rileva Bankitalia - è stato recentemente sospeso, prevedendo la restituzione. Ma, per carenze di "applicativi", l’American Express non sarebbe in grado di risalire ad "elementi analitici sulle modalità di individuazione dei rapporti interessati dai citati rimborsi e storni".
Anomalie sull'antiriciclaggio Sull’antiriciclaggio, invece, "sono state riscontrate diffuse e rilevanti anomalie che configurano inosservanze". In particolare per quanto riguarda gli obbligi di raccolta delle dichiarazioni sul "titolare effettivo" e per irregolarità sull’identificazione dei clienti operanti con banche insediate in alcuni Paesi, "segnatamente la Repubblica di San Marino e la Città del Vaticano". Oltre critiche riguardano le "non acquisite copie dei documenti di riconoscimento degli utilizzatori di carte supplementari o aziendali". Tra le segnalazione sono poi emerse anche alcune criticità sulla differente contabilità utilizzata in Usa e in Italia ai fini fiscali.
Proprio per questo la Banca d’Italia, oltre alla misura cautelare di sospensione delle nuove carte (che non blocca comunque la sostituzione di vecchie carte) ha chiesto un preciso piano di intervento per correggere le anomalie e rafforzare i presidi di trasparenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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