Hamas prepara il dopo Haniyeh: ecco chi può essere il nuovo leader

L'assassinio del capo politico di Hamas potrebbe generare un vero e proprio terremoto all'interno del gruppo filo palestinese, chiamato adesso a scegliere in fretta e furia un nuovo leader

Hamas prepara il dopo Haniyeh: ecco chi può essere il nuovo leader
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Chi prenderà il posto di Ismail Haniyeh? L'assassinio del capo politico di Hamas potrebbe generare un vero e proprio terremoto all'interno del gruppo filo palestinese, chiamato adesso a scegliere in fretta e furia un nuovo leader. Difficile sapere con certezza chi raccoglierà l'eredità di Haniyeh, ucciso in un attacco alla sua residenza a Teheran. Al momento sono tre i nomi dei suoi possibili successori che, per via delle loro posizioni filo iraniane, potrebbero ulteriormente estremizzare il movimento: Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza e considerato la mente dell'attacco a Israele del 7 ottobre; Khaled Meshaal, l'ex leader politico del gruppo; oppure Zaher Jabareen, che da responsabile dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.

I possibili successori di Haniyeh

Partiamo da Yahya Sinwar, uno dei nomi presenti nella lista nera di Israele. Nato nel campo profughi di Khan Younis sessantuno anni fa da una famiglia espulsa da Ashkelon nel 1948, si ritiene viva nei tunnel dell'enclave palestinese. Tel Aviv ha diffuso un video nelle settimane scorse proprio in uno di quei tunnel per dimostrarlo. In ogni caso, si tratta del ricercato numero uno del governo isrealiano.

Le autorità israeliane lo hanno liberato dal carcere nel 2011 durante uno scambio di prigionieri insieme ad altri 1.026 palestinesi in cambio del rilascio del soldato israeliano rapito a Gaza Gilad Shalit. Sinwar ha trascorso 22 anni in carcere in Israele, dove avrebbe dovuto scontare cinque ergastoli per aver ucciso due soldati israeliani e quattro palestinesi che considerava collaboratori di Israele nel 1989. Nel settembre 2015 è stato designato terrorista dal governo degli Stati Uniti. Nel maggio scorso il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan ha chiesto un mandato di arresto per Sinwar per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, come parte dell'indagine della Cpi.

Chi guiderà Hamas?

Altro candidato a succedere a Haniyeh è l'ex leader politico di Hamas, Khaled Meshaal, che ha guidato il gruppo dal 1996 al 6 maggio 2017. Cofondatore di Hamas insieme a Ahmed Yassin, dal 2012 vive a Doha, in Qatar, e potrebbe prepararsi a lanciare una sfida alla leadership, anche se ha sempre avuto relazioni difficili con l'Iran. Nel 1997 ad Amman sopravvisse a un attentato ordito dal Mossad su ordine del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Meshaal rimase per qualche ora tra la vita e la morte fino a quando re Hussein di Giordania riuscì a ottenere da Netanyahu l'antidoto per neutralizzare l'azione del veleno che gli agenti del Mossad avevano iniettato nell'orecchio del leader di Hamas. Nel 1971 entra a far parte dei Fratelli Musulmani e si laurea in Fisica a 22 anni. Dopo la prima guerra in Iraq viene espulso dal Kuwait che, irritato per il sostegno di Yasser Arafat all'invasione sferrata da Saddam Hussein, caccia 30mila palestinesi. Si trasferisce in Giordania dove diventa leader assoluto di Hamas.

Dopo avergli salvato la vita, la casa reale lo espelle nel 1999 per attività politiche illecite. Viene a volte indicato come il capo della leadership in esilio di Hamas; è stato coinvolto nei negoziati per il rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit. Recentemente ha ammorbidito le proprie posizioni verso Israele, dicendo di riconoscerne la "realtà", ma subordinando il riconoscimento dello Stato alla fine dell'occupazione israeliana dei Territori palestinesi e alla creazione di uno Stato palestinese.

Un altro vice di Haniyeh, ma per la Cisgiordania, e potenziale candidato alla sua successione è Zaher Jabareen. Da responsabile dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane si ritiene che possa svolgere un ruolo chiave nelle trattative in corso sugli scambi tra gli ostaggi e i detenuti in Israele. Nato a Salfit in Cisgiordania, fa parte del politburo di Hamas dal 2021. Jabareen è anche membro di spicco delle Brigate Izz al-Din al-Qassam.

Ha guidato attacchi contro obiettivi israeliani negli anni Novanta ed è stato più volte detenuto sia da Israele, sia dall'Autorità nazionale palestinese (Anp). Vive in esilio dal 2011. Si ritiene che ora sia nel campo profughi di Burj al-Shemali in Libano.

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