Addio a John "Paddy" Hemingway: l'ultimo pilota della Battaglia d'Inghilterra

Il pilota da caccia John "Paddy" Hemingway, l'ultimo di "pochi", è morto all'età di 105 anni. Prese parte alla ritirata di Dunkerque e alla Battaglia d'Inghilterra

Addio a John "Paddy" Hemingway: l'ultimo pilota della Battaglia d'Inghilterra
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John "Paddy" Hemingway era l'ultimo dei "pochi". E la sua dipartita, giunta alla veneranda età di 105 anni, segna davvero la fine di un'epoca: quella dei piloti da caccia che presero parte alla Battaglia d'Inghilterra vestendo l'uniforme della Royal Air Force nella calda estate del 1940, quando il Terzo Reich minacciava di invadere il Regno Unito, ultimo baluardo dell'Europa caduta sotto il giogo di Hitler, e loro riempivano il cielo di Londra di scie di condensa bianche. La firma dei duelli aerei sulle teste di un popolo grato.

Nel suo celebre romanzo di guerra, L'ultimo avversario, lo scrittore e pilota da caccia Richard Hillary li chiamava i "ragazzi dai lunghi capelli"; Sir Winston Churchill, invece, li fece passare alla storia come "The Few", i "pochi", ragazzi come Hemingway, originario di Dublino, senza nessuna parentela con il grande Ernest, che ne è stato il perfetto archetipo: un ventenne dai capelli lunghi e i baffi come usavano portare i piloti da combattimento, si dice per ragioni scaramantiche e vanesie, che si arruolò nella RAF da adolescente e si trovò a fare conti con la guerra a bordo di un caccia Hawker Hurricane.

Un lunga guerra nei cieli dell'Europa

Abbattuto tre volte, caduto per un guasto al motore e sopravvissuto tutte e quattro volte, Hemingway iniziò la sua guerra nei cieli della Francia, nel disperato tentativo di coprire la ritirata della spedizione britannica e di quel che rimaneva dell'esercito francese e belga, attestati a ridosso delle spiagge di Dunkerque dove vennero soccorsi dalla flotta britannica. Poi, nella celebre Battaglia d'Inghilterra, dove i piloti da caccia inglesi si misureranno, per tre lunghi mesi, con i loro avversari della Luftwaffe, la soverchiante aeronatuica di tedesca che una volta ottenuta la completa superiorità aerea, avrebbe "invaso l'isola".

Il suo squadrone, il Numero 85, abbatté 90 aerei nemici in soli undici giorni. Lui, in una sola giornata, riuscì ad avere la meglio su due bombardieri, un Heinkel e un Dornier, prima di essere abbattuto a sua volta, a tentare un atterraggio di fortuna nelle campagne. Questo era il ritmo delle sortite giornaliere, fatto di piloti abbattuti e dispersi, di "pochi" che diventavano "ancora meno".

Nel corso del conflitto Paddy Hemigway verrà abbattuto altre tre volte. Una volta sarà costretto a lanciarsi con il paracadute in mare aperto, un'altra su una zona paludosa. Al termine della battaglia d'Inghilterra, passerà dai caccia impegnati in missione "convenzionali" diurne, ai quelli completamente dipinti di nero, affidati ai piloti che attraverso particolari occhiali, ma soprattutto grazie ai primi radar, dovevano sventare le incursioni notturne dei bombardieri tedeschi. Nel luglio del 1941, gli venne conferita la Distinguished Flying Cross, onorificenza assegnata per "atti di valore, coraggio o dedizione al dovere durante il volo".

Nell'aprile del 1945 il suo caccia Spitfire venne colpito più volte dal fuoco antiaereo mentre era in missione in Italia, a Ravenna, ed Hemingway dovette lanciarsi un'ultima volta con il paracadute, atterrando in territorio nemico e dandosi alla macchia. Fù una giovane italiana a nasconderlo prima dell'intervento dei partigiani italiani che lo ricondussero al suo squadrone.

L'ultimo de pochi

Protagonista di una lunga serie di interviste che scandirono la sua vita da veterano con le ali sul petto, Hemingway non riuscì mai a nascondere un tenero "luccichio negli occhi" mentre ricordava i momenti trascorsi con i suoi compagni in Francia e in Inghilterra, ricordando quanto fosse stato duro sopportare la perdita di amici, in particolare quella di Richard Lee, abbattuto nell'agosto del 1940.

L'attuale Maresciallo dell'Aria Sir Rich Knighton, che aveva recentemente trascorso del tempo con il signor Hemingway a Dublino, ha dichiarato che era "un personaggio straordinario, la cui storia di vita incarna tutto ciò che era e rimane grandioso della Royal Air Force". Alle sentite condoglianze prontamente espresse dalla Royal Air Force, si sono uniti l'attuale primo ministro ministro, Sir Keir Starmer, il principe di Galles William e suo fratello Harry, che avevano fatto la sua conoscenza.

"Questo individuo

tranquillo, elegante, riflessivo e malizioso potrebbe non aver voluto essere l'ultimo dei 'Pochi', hanno scritto in suo ricordo, "ma incarnava lo spirito di tutti coloro che hanno volato su questa terra verde".

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