Il compendio "Ernst Jünger nelle tempeste d'acciaio della Grande guerra", raccolta di testi e fotografie curato nell'Edizione italiana da Italia Storica, in uscita in libreria la prossima settimana, rimette al centro della scena il guerriero ribelle che ha dominato il suo secolo cavalcando la tigre di Evola, passando al bosco e intimorendo Hitler.
Curato da Andrea Lombardi e tradotto da Vincenzo Valentini, il libro dello studioso svedese Nils Fabiansson, che al tempo della sua seconda edizione non poté fare a meno di constatare il crescente interesse per lo straordinario autore prussiano, è un vero e proprio strumento in brossura per accompagnare il lettore alla scoperta, o alla riscoperta, del capolavoro di Ernst Jünger Nelle tempeste d’acciaio. Il libro concesse al giovanissimo Waldgänger quella che lui stesso definì una "fama precoce".
Il compendio dell'archeologo che si è appassionato all'esperienza guerresca dell'anarca per eccellenza, esplora attentamente le "corrispondenze tra i diari di guerra e le opere letterarie" di Jünger, percorrendo la sua esperienza di guerra sul Fronte occidentale quale tenente e comandante di Truppe d’assalto del Füsilier-Regiment Nr. 73 “Gibraltar”, mediante la documentata analisi storica e topografica delle battaglie a cui prese parte il reparto, che per ricordare le gesta a Gibilterra portava una singolare fascia di panno blu al braccio con scritto in caratteri latini dorati il nome territorio d’oltremare britannico - dunque nemico - dove nel XVIII secolo si era distinto insieme ad altri due battaglioni delle truppe di Hannover. Ricevendo da Re Giorgio III d'Inghilterra il titolo onorifico di "Battaglioni di Gibilterra".
La trasposizione degli eventi nei libri e nei diari di Jünger diviene oggetto di un'analisi critico-letteraria delle varie edizioni e riedizioni, completata da decine di fotografie reperite da archivi pubblici e privati, immagini inedite dei diari stessi e dei luoghi dei combattimenti alternati a mappe dell'epoca. Spiccano tra questi gli schizzi che il giovane tenente, non diversamente dallo Sturm dell'omonimo racconto, si dilettava ad abbozzare mentre era ai margini della terra di nessuno. Come il teschio che fuma la pipa con un lustro cilindro che compare in copertina.
Scrive Fabiansson nella prefazione: "Sulle prime avevo pensato a una guida del campo di battaglia. Ma mi resi conto che sarebbe stato un peccato limitare questa guida alla sola dimensione fisica dell’esperienza bellica di Jünger, dal momento che era decisamente molto più interessante affrontare la questione al contrario, collocando la biografia dei luoghi di Jünger nel 1914-1918 all’interno della storia del suo libro In Stahlgewittern. Il mio libro è cresciuto diventando qualcosa di diverso, un vero e proprio compendio, quello che avrei voluto avere a mia disposizione quando lessi In Stahlgewittern per la prima volta".
Fabianson, in poche parole, intende dare al lettore la possibilità di seguire Jünger attraverso le trincee, e nei suoi acquartieramenti, fra i suoi amici e i suoi pensieri, nelle tempeste d'acciaio che lo videro protagonista e narratore algido quanto essenziale della Prima guerra mondiale.
Essere la sua ombra di Jünger, pagina dopo pagina, grazie al piglio dell'autore di questo compendio suggerito; che forse sarebbe piaciuto a Jünger, il quale non ne avrebbe condiviso "le ragioni", ma che certo avrebbe condiviso la natura meticolosa dell'esploratore archeologo di In Stahlgewittern e della natura immortale del suo protagonista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.