Le bambine schiacciate dai record

Lo sport serve ad avere successo o a crescere? Deve preoccuparsi di formare i ragazzi o andare a caccia di fenomeni?

Le bambine schiacciate dai record
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La storia si scrive sul matchball del terzo set per Casalmaggiore contro Concorezzo, nella sfida di serie A2. Tra gli applausi del PalaRadi di Cremona entra in campo la numero 2 Arianna Manfredini, appena 13 anni. È la pallavolista più giovane a giocare in un campionato di prima serie. Ancor più giovane di Francesca Piccinini che mise piede su un parquet di prima serie a 14 anni compiuti. Pochi istanti perché il match si chiude il punto dopo ma resta il record. Nulla per carità contro questa giovanissima atleta a cui sinceramente si deve augurare tutto il successo possibile nel volley, in cui già eccelle, ma anche nella scuola, nella vita vista l'età. Ha coronato un sogno e la sua felicità va oltre le polemiche. Ma qualche dubbio su quale sia la funzione dello sport nell'adolescenza questo episodio lo solleva. Lo sport serve ad avere successo o a crescere? Deve preoccuparsi di formare i ragazzi o andare a caccia di fenomeni. Domande a cui, tanto per fare un esempio, un Paese come la Norvegia una risposta l'ha trovata con un documento in Costituzione che difende i diritti dei bambini nello sport. Una dichiarazione aggiornata nel 2007 dal comitato olimpico sancisce che i giovanissimi non possono partecipare a nessun campionato prima dei 13 anni, figurarsi esordire in prima serie. Fino a quell'età possono cambiare sport, squadra, prendersi una pausa o addirittura ripensarci. E se poi uno guarda i risultati non si tratta di un limite. I norvegesi nello sport eccellono. Tre anni fa alle Olimpiadi invernali di Pechino sono stati i primi del medagliere e da Bjørn Dæhlie ad Andrè Aamodt a Lasse Kius, da Aksel Svindal fino a Aleksander Aamodt Kilde nello sci hanno fatto incetta di titoli mondiali e medaglie olimpiche negli ultimi decenni.

Cosi come nel ciclismo con Tobias Foss che ha vinto un Tour de l'Avenir, nell'atletica con Karsten Warholm che è stato campione olimpico dei 400 metri ostacoli a Tokyo 2020, con Jakob Ingebrigtsen campione olimpico dei 1500 metri piani sempre a Tokyo 2020 anche se oggi al centro di un caso che lo vede accusare il padre-allenatore averlo «torturato», nel tennis con Casper Ruud, nel calcio con Erling Haaland, che gioca nel Manchester City ed è uno dei centravanti più forti al mondo. Per loro lo sport dei bambini è concepito come puro divertimento e tutte le 54 federazioni si comportano di conseguenza. In tutti questi anni non c'è mai stata una eccezione. E anche questo è un record.

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