"Hanno cercato di uccidermi". Il racconto choc di Boris Becker

A un'emittente tv tedesca e successivamente alla Cnn, Boris Becker ha raccontato i mesi duri vissuti in carcere con un particolare choc: il tentato omicidio nei suoi confronti

"Hanno cercato di uccidermi". Il racconto choc di Boris Becker

Inizialmente aveva dichiarato di aver ricevuto minacce per essere fatto fuori ma nelle ultime ore ha vuotato il sacco: "In carcere hanno cercato di uccidermi". È questa la confessione choc della leggenda del tennis, Boris Becker, 55 anni, intervistato dall'emittente tv tedesca Sat1. Nel corso dell'intervista parla di un uomo ma non ha rivelato, al momento, altri dettagli sull'aggressore.

Il racconto di Becker

Come abbiamo visto sul Giornale.it, ha trascorso 8 mesi della sua vita dietro le sbarre per bancarotta fraudolenta nel carcere di Holcombe con una pena che inizialmente prevedeva due anni e mezzo di reclusione. Secondo l'accusa, avrebbe commesso quattro dei 24 reati a lui contestati per il debito di circa 60 milioni di euro nei confronti della banca Arbuthnot Latham su una vicenda di prestito di denaro per una villa che possiede a Maiorca. Alla Cnn ha dichiarato quanto sia fantastica la libertà della quale si capisce a fondo soltanto quando non si ha più. "Apprezzi la libertà solo dopo essere stato incarcerato, lascia che te lo dica. È uno stile di vita diverso, è un mondo diverso. Sono fuori ormai da più di tre mesi e sono felice di essere qui vivo e di parlare con te", dichiara alla giornalista britannica Christiane Amanpour.

Com'era la vita in prigione

I mesi da incubo vissuti in carcere non sono stati facili: oltre al tentato omicidio nei suoi confronti, Becker ha raccontato di essere rimasto spiazziato della quotidianità dietro le sbarre, molto più difficile di quanto lui stesso potesse immaginare. "È un posto molto pericoloso. Ho visto un paio di film in anticipo solo per prepararmi un po', ma non me l'aspettavo così. È molto spaventoso. È una vera punizione". Una volta lì dentro bisogna farsi furbi perché si tratta comunque di una società con la quale si è a contatto con gente molto diversa che si trova là dentro per i reati più disparati. "L'unica valuta che hai è il tuo carattere e la tua personalità - letteralmente - ed è meglio che tu faccia amicizia con i ragazzi forti perché hai bisogno di protezione, hai bisogno di un gruppo di persone che si prendano cura di te", sottolinea Becker.

Tra una settimana, il 7 Aprile, andrà in onda su Apple TV un documentario in due parti sul grande tennista a cura del regista e premio Oscar Alex Gibney e del produttore premio Oscar John Battsek, i quali hanno avuto il privilegio di accedere alla vita privata di Becker per più di tre anni consecuti prima che venisse condannato nell'aprile 2022. "Inizialmente ero incuriosito dal fare un documentario su Boris perché ero un grande fan del tennis, ovviamente, e Boris è uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi", ha affermati Gibney alla Cnn. Nel docufilm si vede l'ascesa repentina di Becker dopo aver vinto il primo grande Slam della sua carriera, Wimbledom, a soli 17 anni.

Adesso, per l'ex tennista, la speranza che si possa riaprire un nuovo e più felice capitolo della sua vita.

"Nel tennis, come nella vita, le cose non erano mai facili e sempre un po' faticose - conclude Becker - Ma il punto più importante è l'ultimo punto, non il primo, e il mio piano è vincere il mio ultimo punto".

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