La prima udienza si era svolta a giugno, oggi si è chiuso il cerchio: il centrocampista del Genoa, Manolo Portanova, è stato condannato a sei anni di carcere con l'accusa di violenza sessuale di gruppo dal Tribunale di Siena. Oltre alla reclusione il Giudice per le indagini preliminari ha stabilito un risarcimento di 100mila euro per la ragazza abusata, 20mila euro alla madre e 10mila euro all'Associazione "Donna chiama Donna" che si è costituita parte civile.
Condannato anche lo zio
Nel complesso per la ragazza che ha subìto la violenza le condanne sono state due, oltre a un rinvio a giudizio con rito abbreviato. Oltre a Portanova è stato condannato Alessio Langella, zio del giocatore. Rinvio a giudizio per Antonio Cappiello, amico del calciatore. La sentenza è arrivata con l'approvazione da parte del Gup, Ilaria Cornetti, che ha accolto tutte le richieste avanzate dal pm Nicola Marini lo scorso 22 novembre. Le motivazioni saranno pubblicate entro 90 giorni.
Rimasto coinvolto nella vicenda anche il fratello di Portanova, William, ancora minore all'epoca dei fatti e la cui posizione sarà vagliata dal Tribunale dei minorenni di Firenze.
La vicenda
Come abbiamo riportato sul Giornale.it l'inchiesta ha avuto origine dalla denuncia della ragazza che raccontò di essere stata violentata dai tre giovani in un appartamento del centro storico di Siena durante una festa privata. Determinanti ai fini delle indagini i filmati salvati nello smartphone della ragazza e in quelli degli imputati. A luglio la vittima è stata sottoposta ad un interrogatorio fiume di 7 ore sotto forma di incidente probatorio: nel mese di settembre la giovane ha rifiutato un'offerta di risarcimento presentata dall'avvocato difensore del giocatore.
Un paio di settimane fa Manolo Portanova si è dichiarato innocente e gli avvocati avevano chiesto che i loro assistiti fossero assolti.Il calciatore era regolarmente in campo nell'ultima giornata di campionato del Genoa contro il Cittadella: la società ligure, per il momento, non ha rilasciato alcuna dichiarazione dopo la sentenza di condanna.
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