Un libro inchiesta multimediale sulla strage di Erba. È questa la novità editoriale lanciata dal settimanale Oggi. Sul sito www.oggi.it da stamattina sono online una serie di documenti (file audio e video, foto, brogliacci, verbali) originali, che saranno sfogliabili gratis. «I documenti - dice al Giornale l'autore del dossier Edoardo Montolli (che già dedico due volumi al caso (Il grande abbaglio nel 2008 e L'enigma di Erba nel 2010) - ripercorrono diversi elementi mai entrati a processo o mai considerati, mettendo gli atti a confronto anche con le dichiarazioni televisive di alcuni dei protagonisti che ne hanno sempre negato l'esistenza». In attesa della decisione dei giudici della Cassazione il prossimo 3 maggio sulla condanna all'ergastolo per i presunti autori della strage, Olindo Romano e Rosa Bazzi, sono molti i dubbi sollevati anche di recente nelle trasmissioni Quarto Grado su Retequattro e Chi l'ha visto su Raitre.
«Per la prima volta i navigatori potranno leggere e ascoltare gli interrogatori integrali della coppia, constatando di persona come a Rosa Bazzi furono rilette tutte le dichiarazioni del marito», insiste Montolli che sottolinea come questa ipotesi sia stata «sempre smentita dalle parti. Ma su Oggi ne dimostro la veridicità». L'altro giallo riguarda il verbale di perquisizione dell'auto dei Romano grazie alla quale venne trovata una macchia di Dna di una delle vittime della strage. «Dall'analisi degli originali scatti fotografici fatti dai carabinieri, catalogati in maniera differente dall'Arma - aggiunge l'autore del libro inchiesta multimediale - emerge infatti che in meno di sette minuti il brigadiere riuscì a passare sull'auto la lampada del crimescope e il luminol e a repertarla, senza però che sapesse a che ora iniziarono gli accertamenti, quanti scatti furono fatti, la targa della macchina e nemmeno che non era da solo a svolgere quegli accertamenti». Un mistero, questo, rimasto ancora irrisolto.
Poi c'è una delle prove regine del processo: la dichiarazione del superstite Mario Frigerio, che avrebbe riconosciuto subito nel vicino di casa Olindo Romano il suo aggressore.
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