È una strana F1 al via. Da Hamilton "precario" alla Ferrari dei 2 Carlo. Sperando non litighino

Venerdì motori accesi in Bahrein e domenica il primo Gp della stagione più lunga di Formula Uno

È una strana F1 al via. Da Hamilton "precario" alla Ferrari dei 2 Carlo. Sperando non litighino

C'è Hamilton che insegue l'ottavo titolo. Verstappen che prova a rubarglielo. Bottas che racconta di non digerire più gli ordini di squadra. Vettel che cerca vendetta senza capelli e colorato di verde come Hulk (ma molto più elegante). Alonso che a 40 anni vuole dimostrare al mondo di essere ancora il migliore. Perez che ha una nuova occasione della vita (la prima la fallì in McLaren). Norris e Ricciardo che finalmente si godranno i cavalli di un motore Mercedes. Un debuttante di nome Schumacher. Il ritorno di un pilota giapponese, Tsunoda, che è il primo millennial della Formula 1. Giovinazzi deve dimostrare ancora una volta di meritare il posto. Raikkonen che diventa uomo social per non sembrare troppo vecchio e divertire moglie e figli. Russell che non vede l'ora di saltare ancora su una Mercedes.

La Formula 1 ha un sacco di motivi d'interesse in un anno che avrebbe dovuto essere congelato nei regolamenti e nei sogni. E non abbiamo ancora detto nulla della Ferrari con la coppia più giovane dal 1968, ma che, per la prima volta dopo tanto tempo, parte senza pensare di vincere il mondiale. Nelle ultime stagioni almeno c'era l'illusione. Quest'anno Binotto & C. ci hanno cancellato anche quella. Aspettiamo il 2022. Intanto prepariamoci a vedere una rossa (macchiata di verde flou) più spesso sul podio. L'obbiettivo di Maranello quest'anno è semplice: puntare al terzo posto tra i costruttori, cercare di accumulare più podi possibili e tornare a vincere dopo un anno di astinenza. Sarebbe già qualcosa. Soprattutto perché farebbe capire di essere sulla strada buona con i tecnici giusti per puntare alla resurrezione. Per ora le uniche certezze sono i piloti. Leclerc e Sainz formano una coppia interessante, divertente e veloce. Vediamo quanto dura. Perché è inutile illudersi in F1, a parte Scheckter e Villeneuve, è difficile trovare compagni di un certo livello che si aiutino senza farsi i dispetti. Per ora Charles e Carlos recitano come in un docufilm di Netflix. Al primo sgarro in pista vedremo. La musica potrebbe non essere più leggera.

Tra Lewis Hamilton e l'ottavo titolo mondiale ci sono 23 gare e un solo vero avversario: la sua Mercedes. Tutto dipende da come evolverà la W12 nel corso della stagione dopo che ai test precampionato si è presentata balbettando invece di cantare. Se resterà immersa nei suoi guai, allora ne vedremo delle belle perché Hamilton da solo non riuscirebbe a completare il meraviglioso disegno che ha in mente, quell'ottavo titolo che lo porterebbe in beata solitudine in cima all'albo d'oro. Prima di preoccuparsi di Verstappen, il miglior candidato alla successione, Hamilton deve guardare nel suo box: per tutta la stagione dovrà fare i conti con una situazione insolita, un contratto in scadenza, rinnovato (fuori tempo massimo) per un anno soltanto.

Deve correre per vincere, ma soprattutto per capire che cosa fare da grande. Non sarà un anno banale in attesa della grande rivoluzione e della mano italiana di Stefano Domenicali, uno che non passerà inosservato sul mondo della F1.

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