Lei viene dal Camerun, lui dal Benin. Si amano ma non sono fidanzati. È diversa la forma di questo amore e si chiama amicizia. Nasce su un barcone, in un atto della trama che non interessa perché Tori e Lokita non è la solita storia di emigrazione che, vista dalla prospettiva opposta, diventa immigrazione. È il racconto di un'amicizia che va oltre l'età. Oltre il mare. Oltre la speranza. E perfino oltre la realtà. Lokita un fratello ce l'ha già e apparentemente non sembra aver bisogno di un altro più piccolo. Tori pare volersi aggrappare a una sorella maggiore ma ben presto si capisce che sarà lui il perno forte della relazione.
Il canto in cui entrambi si esibiscono è una traccia che nasconde la malinconia di una vita passata e quella di un'altra presente, in cui un viaggio impegnativo non sembra aver risolto guai e problemi. Non a caso è italiana, traccia di un passaggio, perché l'orrore dei soprusi si svolge in Belgio, terra natia dei due fratelli registi, i Dardenne. E non a caso assomiglia a una litania che scandisce i torti subiti da Tori e Lokita. Alla fiera di un Est che è soltanto il Nord del loro precipizio. In cui sembrano essere il topolino «che mio padre comprò». Mangiato dal gatto. Morso dal cane. Picchiato dal bastone. In una giaculatoria conclusa dall'angelo della morte.
I due registi non smentiscono il loro interesse per il reale, contaminato da qualunque dettaglio possa accentuare il risvolto sentimentale, ben sapendo che non si stanno versando le solite lacrime della retorica su un tema abusato, ma si sta raccontando un'amicizia sofferta che solo due volti non professionisti potevano dare a questa maniera di fare cinema. Ed è anche la ragione che spiega perché non ci siano fisionomie note, ma facce nere e bianche senza connotazioni particolari. Visi spesso già visti e incontrati.
Senza nome e senza passato. Forse senza nemmeno un futuro. E su questo il pubblico è chiamato a riflettere. Una società e un mondo che rischiano di soffocare perfino il dono più bello. Un'amicizia nata all'ombra delle difficoltà.
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