«Racconto non chi spara ma chi spera». Così Roberto Cavosi a proposito dello spettacolo da lui scritto e diretto, Notte depifania, in scena al Piccolo Eliseo da martedì, nellambito della «Settimana della legalità» promossa dalla Regione attraverso il progetto «Con le armi della cultura». Il testo interpretato da Pamela Sabatini, Mario Schittzer e Fabio Trunfio è una storia damore tra due giovani ma allo stesso tempo una rievocazione del periodo successivo allomicidio Fortugno a Locri, e descrive la determinazione di chi, nonostante tutto, non si arrende e continua a nutrire fiducia in un mondo migliore. «Purtroppo - osserva il regista, già autore di Rosanero sul tema della famiglia mafiosa -, come recita una battuta dello spettacolo, viviamo in un Paese in cui siamo pronti a strapparci le vesti per la mattanza dei tonni ma poi a noi tutti piace mangiare tonno in scatola». Il palcoscenico, dunque, può costituire larma culturale per andar oltre le ipocrisie e favorire il reinserimento sociale di persone in difficoltà, detenuti ed emarginati. Ne sono convinti i promotori, assieme ai soggetti che con loro hanno collaborato come Libera, lassociazione presieduta da don Luigi Ciotti, la fondazione Caponnetto e il centro studi Enrico Maria Salerno.
Fino all11 marzo, il Piccolo Eliseo ospiterà tavole rotonde e proiezioni tra cui «Il teatro di Rebibbia», pellicola in cui i detenuti del carcere romano raccontano il valore e il senso del teatro "dietro le sbarre" (mercoledì 7).
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