da Roma
Bisogna intervenire sulle pensioni per «correggere lo squilibrio fra generazioni». In gennaio, chiuso il capitolo della Legge finanziaria, dovrebbe partire il tavolo governo-sindacati sulla previdenza, e Tommaso Padoa-Schioppa spiega che «bisogna riequilibrare il sistema rendendo possibile un aumento della vita lavorativa». Anche perché oggi i giovani pagano troppo per sostenere i pensionati, e sanno che per loro resterà poco. È uno squilibrio fra generazioni che va corretto. E la soluzione cè: bisognerebbe andare in pensione più tardi, dice il ministro dellEconomia in tivù. Il ministro del Lavoro Cesare Damiano aggiunge: «La vita è più lunga, i sistemi pensionistici devono tenerne conto». E precisa che sarà aggiornato, proprio ai fini della previdenza, lelenco dei lavori usuranti.
Padoa-Schioppa e Damiano non fanno, però, i conti con la sua maggioranza né coi sindacati. «Il tema delle pensioni va affrontato uscendo fuori dalla logica dei tagli e delle penalizzazioni del lavoro dipendente - replica il segretario di Rifondazione comunista Franco Giordano - anzi bisogna aumentare le pensioni minime, e ricostruire una discussione sul tempo di lavoro e di vita. Non accettiamo - aggiunge - in alcun modo unanticipazione dei tempi, magari con la logica di agganciarla al tema delle liberalizzazioni». E il capogruppo comunista alla Camera Pino Sgobio è ancora più chiaro: «Annunciare cambiamenti strutturali come qualcuno (cioè il ministro dellEconomia, ndr) fa, senza consultare gli alleati, significa farsi male da soli. Sulle pensioni non ci può essere nessuna riforma, perché non è prevista dal programma».
Insomma, nonostante lauspicio di Fausto Bertinotti - la discussione sulle pensioni può essere loccasione di un «dibattito politico importante», dice il presidente della Camera - lala sinistra della maggioranza continua a fare muro. Anche i sindacati hanno le loro priorità. La Cisl, ad esempio, sulla questione delletà pensionabile è possibilista. Il segretario Raffaele Bonanni precisa che il confronto con il governo non deve partire dalletà, ma dalla rivalutazione delle pensioni. «Abbiamo subìto uno scippo per dieci anni - attacca Bonanni - e ora la rivalutazione delle pensioni sarà la cartina di tornasole della buonafede della classe dirigente italiana. La partita delle pensioni - spiega - non rappresenta solo unoccasione per tagliare, ma serve a raggiungere maggiore equità». Il verde Bonelli dice «no» a innalzamenti delletà pensionabile per i lavori usuranti.
La discussione sulla previdenza non sembra incidere sulle richieste di pensionamento per anzianità: nel 2007, secondo le previsioni Inps, dovrebbero essere liquidate 758.806 pensioni (+2,3%), con un incremento significativo di quelle di vecchiaia (+ 27,1%) e un calo di quelle di anzianità (-21,7%).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.