La tassa sugli yacht lascia a secco Santa

Ormai è ufficiale: il governo dei tecnici non sa fare i conti. Previsioni di entrate ed uscite comunali, quelle dei «professori», prive di fondamento. Una bocciatura in matematica che costa caro, carissimo, ad uno dei tanti Comuni al centro di queste cifre sballate: Santa Margherita. Il consiglio comunale ha dovuto fare i conti, quelli veri, per far quadrare un bilancio dipinto in tutt’altro modo dagli uffici ministeriali. La giunta ha portato all’ordine del giorno l’approvazione e la determinazione dell’addizionale comunale Irpef che ha scatenato un’alzata di scudi da parte della minoranza. A cercare di fare luce sull’incredibile situazione, è stato l’assessore al bilancio Giovanni Battista Raggi: «Fra tagli subiti e soldi che dobbiamo restituire allo Stato, vengono a mancare quattro milioni e mezzo di euro. Dobbiamo per forza approvare l’addizionale. Il governo, inoltre, ha tassato anche la nautica, quindi avremo meno entrate anche da quel fronte. Gli yacht a Santa Margherita secondo le nostre previsioni sosteranno minor tempo rispetto agli anni scorsi portando meno soldi alle casse del Comune». Il tutto assume connotati paradossali se si pensa che secondo le previsioni del Mef (Ministero Economia e Finanze) il nostro bilancio avrà un avanzo di un milione e mezzo. Un cittadino, giustamente, potrebbe dire: ma se il bilancio ha un avanzo perché mi tassate? Bisognerà fargli capire che quelle previsioni, che siamo costretti a mettere a bilancio, sono assolutamente prive di fondamento».
Il tecnico sbaglia, il politico locale prova a rimediare, il cittadino paga. Questo, in sintesi, il quadro di quello che sta accadendo nel Comune levantino. La minoranza non ha voluto sentire ragioni sull’introduzione della nuova tassa: «È solo una consolazione che i redditi fino a 15mila euro rimangano esenti - ha sbottato Angelo Bottino - questa è una tassa sulla povera gente». Dopo un confronto serrato sull’addizionale Irpef, approvata, la seduta sembrava nuovamente degenerare al momento di discutere le aliquote Imu. Ma Raggi, homo pacis, ha mostrato i dati governativi che prevedono un’entrata per il Comune, grazie all’Imu sulla prima casa, di 2 milioni e 400mila euro, ma in realtà ne entreranno 800mila. Davanti all’ennesimo errore dei tecnici, anche la minoranza ha alzato bandiera bianca.
«Le aliquote Imu introdotte sono purtroppo necessarie - ha concluso Giovanni Costa - siamo davanti ad una serie di dati a prima vista sbagliati che non lasciano vie di fuga.

Abbiamo fatto approvare, però, un importante ordine del giorno: se i dati del governo venissero confermati, quindi il bilancio avesse un avanzo, il Comune dovrà rivedere la tassazione». Insomma se Monti and company hanno ragione, le tasse a «Santa» verranno riviste. Ma nessuno ci crede. Non alla buona fede dei consiglieri, ma al fatto che i tecnici non abbiano sbagliato.

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