Tassisti: «Sarebbero solo un intralcio per il traffico»

«A rischio la viabilità» Bocciato il progetto nato in Francia

Passano tutto il giorno al volante, a schivare auto, tram, pedoni e motorini. Sono i taxisti. Quando arriveranno in città migliaia di biciclette comunali, saranno loro i primi a dargli il benvenuto. In Francia, dove il bike sharing è una realtà consolidata, i profitti delle auto gialle sono sensibilmente diminuiti da quando il comune parigino ha messo in strada le diecimila bici di «Velib».
«Personalmente non sono favorevole - dice Luca, giovane taxista -. Temo che, come è accaduto a Parigi, possa danneggiare la nostra categoria. E poi, evidentemente, in Francia c’è un’altra mentalità. Mi immagino quello che potrebbe accadere se mettessero una di queste postazioni alla Stazione Centrale: probabilmente le ruberebbero tutte. Prima di fare questo tipo di investimenti, secondo me, il Comune dovrebbe puntare su viabilità e sicurezza».
Ma i dubbi degli addetti ai lavori vanno ben oltre il furto dei mezzi. Il conducente sporto fuori dal finestrino che intima al ciclista di spostarsi, a Milano, è una scena di vita quotidiana. Ne sa qualcosa Mario, autista di lungo corso. «Le bici a Milano imbroglierebbero solo il traffico. O circolano le biciclette o le macchine, mettendo in strada tante bici si congestiona tutto. Già ora sui Navigli quando davanti alla macchina ti trovi una bicicletta è impossibile passare, si è costretti a rimanere incolonnati a lungo. Io vorrei sapere, poi, chi è che a Milano ha voglia di pedalare. Andare in bicicletta con questo traffico è anche pericoloso».
Il noleggio rapido delle bici, dal punto di vista economico, non sembra spaventare più di tanto i taxisti. Il pericolo di vedere diminuire il numero delle corse giornaliere è minimizzato dagli addetti ai lavori.
«Non penso che un’iniziativa di questo tipo possa sottrarci clienti - continua Mario -. Chi si muove in taxi, è un tipo di persona che vuole viaggiare comodo ed essere portato velocemente nel posto in cui desidera andare».
Gli fa eco il collega Maurizio: «Può essere valida come idea, ma bisogna vedere se prende piede fra i milanesi. Non credo che possa danneggiare molto noi taxisti. Alla fine penso che si muoveranno in bicicletta solo quelle persone che già lo fanno. Magari può essere una proposta interessante per i turisti».

E poi, ancora una volta, l’incubo traffico. «È come con i motorini, non tutti quelli che ci vanno sono in grado di farlo. Se si dovessero riversare per le strade tutti questi ciclisti “della domenica” la situazione diventerebbe pericolosa».

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