Quattro nuove produzioni, 200 artisti in scena e una tournée a Pompei, Verona, Benevento, Segesta, Tindari e Milano agli Arcimboldi: è la 58ª stagione di spettacoli dell'Istituto Nazionale per il Dramma Antico, che oltre al Teatro Greco a Siracusa invaderà Palazzolo Acreide con tremila studenti da 90 licei e i gruppi teatrali di quattro atenei grazie al 27º Festival Internazionale del Teatro classico dei giovani. Dall'11 maggio al 2 luglio la Fondazione Inda metterà in scena tre opere del teatro classico, le tragedie Prometeo incatenato di Eschilo per la regia di Leo Muscato nella traduzione di Roberto Vecchioni e drammaturgia di Francesco Morosi, Medea di Euripide diretta da Federico Tiezzi con traduzione di Massimo Fusillo e la commedia di Aristofane La pace per la regia di Daniele Salvo tradotta da Nicola Cadoni. La quarta produzione è Ulisse, l'ultima Odissea, creazione contemporanea originale del regista e coreografo Giuliano Peparini su libretto di Francesco Morosi. Prometeo incatenato (in scena fino al 4 giugno) inaugura la stagione l'11 maggio. Muscato si focalizza su tecnica e capitale come sfondo concettuale per il suo eroe contemporaneo, confinando Prometeo/Alessandro Albertin in un sito industriale abbandonato. Qui opera un'ottusa umanità «ottenebrata dal suo tedioso lavorio di rovesciamento dei mezzi sui fini», che non ha mai tregua. Nel cast Silvia Valenti/Bia, Davide Paganini/Kratos, Michele Cipriani/Efesto, Alfonso Veneroso/Oceano, Denise Ozdogan/Io, Pasquale Di Filippo/Ermes.
Il 12 maggio debutterà Medea (in scena fino al 24 giugno), con Laura Marinoni nel ruolo di Medea. «Ho impostato la tragedia come uno scontro fra società arcaica e società post industriale. Medea è un campo di forze, dove si scontrano due modalità della violenza». Nel cast Debora Zuin/Nutrice, Riccardo Livermore/un giovane Pedagogo, Roberto Latini/Creonte, Alessandro Averone/Giasone, Luigi Tabita/Egeo. Dal 9 al 23 giugno è la volta della commedia di La pace, prima assoluta in 109 anni di rappresentazioni classiche al Teatro Greco.
Daniele Salvo ha voluto nel ruolo del protagonista Trigeo Giuseppe Battiston, all'esordio al Teatro Greco. «Nella situazione storica attuale, in cui a ogni istante rischiamo un'estinzione di massa», dice Salvo, «le parole di Aristofane appaiono particolarmente profetiche e illuminanti».
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