RomaUn mese per delineare il futuro societario e sportivo giallorosso. Il via libera di Roma 2000 alla cordata americana di 4 imprenditori capitanata da Thomas DiBenedetto (30 giorni di trattativa esclusiva per acquistare la società, ma laccordo potrebbe arrivare prima) è il primo passaggio chiave per risollevare un ambiente agitato dal sofferto cammino della squadra di Ranieri. Una squadra in tilt e sicuramente sfinita dalla lunga situazione di stallo. Tanto che lunedì la Sensi - allultimo tentativo di risvegliare lorgoglio dei giocatori - ha chiesto ai «senatori» (Totti, De Rossi, Mexes e Perrotta) professionalità fino al termine della stagione.
Il 15 marzo lo scenario in casa Roma potrà essere diverso: una nuova proprietà a stelle e strisce («lofferta è solida», continua ad assicurare Unicredit, «i miei partner rappresentano il più alto livello di professionalità ed entusiasmo e siamo rappresentati da investitori con grande esperienza sia nel mondo dello sport che della finanza», garantisce DiBenedetto), la qualificazione ai quarti Champions (ma cè da superare il doppio esame - oggi e l8 marzo - con lo Shakhtar), magari una migliore classifica in campionato per agguantare il quarto posto fondamentale per le strategie future (Genoa, Parma, Lecce e il derby con la Lazio le tappe da non fallire).
E alla vigilia del primo round con lo Shakhtar, Claudio Ranieri - imputato numero uno della crisi - ha buttato lamo: «Sono pronto a farmi da parte se il problema sono io. Tre mesi fa ho detto alla squadra: se le cose non vi piacciono, ditemelo e vado via. Mi hanno risposto di no, quindi lo spogliatoio è con me, il resto è gossip». Dove per gossip si intende le voci insistenti di un cambio in panchina, con Montella «traghettatore».
Sul suo futuro è ancora più chiaro: «Ci sono una società e una banca che stanno vendendo, un socio che sta entrando, come si potrebbe rinnovare il contratto ora?». Discorso che vale anche per Mexes, che ha fatto da sponda a Ranieri: «Diamo il massimo, ma i giocatori sono i primi colpevoli». Parola dordine, dunque, fare quadrato.
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