Mark Zuckerberg cerca da anni un modo di far arrivare Facebook in Cina, dove il social network è bloccato: si è persino messo a studiare il mandarino, come fa notare il New York Times. Ora però potrebbe finalmente aver trovato una via, anche se si tratta solo di un primo passo. Fonti citate dal quotidiano americano, infatti, sostengono che a maggio è stata lanciata in Cina un'app fotografica di proprietà di Facebook, che si chiama Colorful Balloons, "palloncini colorati", creata appositamente per il mercato cinese.
L'applicazione, che ha debuttato appunto a maggio ma di cui finora non si sapeva niente, ha la stessa grafica di Moments, il servizio di condivisione foto del social network, però non reca da nessuna parte il marchio Facebook. È stata lanciata attraverso un'azienda locale, senza fare pubblicità al collegamento con l'azienda di Palo Alto. Si tratta di un'operazione senza precedenti: mai, fino ad ora, era stato tentato l'inserimento anonimo sul mercato cinese di un'app da parte di un grande gruppo tecnologico straniero.
Questo mostra, secondo il New York Times "la disperazione e la frustrazione delle aziende tech mondiali nel cercare di penetrare nel più grande mercato online del mondo", nonché "quello che queste aziende sono disposte a fare, e la loro inevitabile resa di fronte al fatto che gli standard per operare in Cina siano diversi rispetto a qualsiasi altra parte del mondo".
La censura internet cinese finora aveva lasciato colossi del calibro di Facebook e Google fuori dai giochi.
Il Paese, che ha un bacino di utenti che arriva a 700 milioni, vede ogni anno acquisti online per 750 miliardi di dollari. Denaro che però, fino a questo momento, era rimasto accessibile solo a giganti locali come il sito di e-commerce Alibaba.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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