I nostri tweet? Pubblicità occulta. Gli esperti del mondo social e del marketing online lanciano l'allarme.
In pratica, Twitter monitorerebbe i post che pubblichiamo, smistandoli a seconda dei contenuti in un raccoglitore virtuale da cui le aziende possono trarre spunto per campagne di promozione. Una sorta di consulenza che il canarino azzurro offre ai brand per radunare i tweet riguardanti i loro prodotti. Il tutto a nostra insaputa? Non esattamente. Secondo Wired.it, il colosso di San Francisco ha istituito uno strumento chiamato brand enthusiast gallery: si tratta di un tweet del marchio in questione, accompagnato da una serie di altri tweet inerenti.
Prima, però, il social network si prende la briga di contattare ogni singolo iscritto con un messaggio privato per ottenere l'autorizzazione alla ripubblicazione del post, stavolta in chiave pubblicitaria. Ma c'è chi già esprime la preoccupazione di non ricevere mai questo preavviso, o perlomeno in tempi utili per non ritrovarsi quanto scritto nei testi di qualche reclame.
E il dubbio che Twitter e, più in generale, i social stiano diventando soltanto delle grandi vetrine di e-commerce emerge in maniera sempre più legittima. Insomma, da post a spot il passo è breve. Anzi, è un clic.
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