Virgin Hyperloop conduce il primo test con passeggeri a bordo

Virgin Hyperloop ha concluso domenica scorsa il primo test con due passeggeri a bordo. Il test è avvenuto nel deserto del Nevada trasportando due passeggeri per 500 metri in 15 secondi

Virgin Hyperloop conduce il primo test con passeggeri a bordo

Cambierà il modo in cui le persone vivranno, lavoreranno, e viaggeranno negli anni avvenire” ha annunciato il magnate Sir Richard Branson in seguito al test positivo di Virgin Hyperloop, una delle tante aziende focalizzate sulla creazione di un network di tunnel dove lanciare capsule ad altissima velocità. Secondo il magnate ed altri visionari come Elon Musk, sarà uno dei metodi di trasporto del futuro.

Ma cosa rende Virgin Hyperloop cosí speciale, in confronto alla concorrenza? Nei giorni scorsi è stata la prima al mondo a condurre un test con due passeggeri a bordo. I due pionieri sono stati Josh Giegel, già Chief Technology Officer, e Sara Luchian, direttrice per la “passenger experience” (esperienza dei passeggeri).

La capsula, chiamata “Pegaso”, ha trasportato i due passeggeri per una lunghezza di 500 metri (la lunghezza del circuito prove) ad una velocità media di 120 km/h. Il picco è stato di 160 km/h ed il viaggio ha durato 15 secondi. La capsula, ridotta in dimensioni solo per due passeggeri (al confronto dei 28 per il modello a scala piena) ha un diametro di 3.3 metri.

Treno "Pegaso" di Virgin Hyperloop

L’azienda ha già condotto oltre 400 prove “unmanned” nel deserto del Nevada, alcuni chilometri fuori Las Vegas, ma nessuno era arrivato al punto di ricerca e sviluppo da poter aggiungere il fattore umano - davvero fondamentale in questo metodo di trasporto - nelle prove. È di questo che si occupa Sara Luchian, direttrice proprio per l’esperienza del passeggero. Spesso nel mondo dell’innovazione si studia l’esperienza dell’utente (cioè “user experience”), per creare prodotti superiori ed allineati con le capacità e le aspettative dell’utente finale. Basti pensare ad Apple e la facilità nell’usare le loro tecnologie. Ma nel caso di Hyperloop, non solo si tratta di passeggeri, ma di passeggeri che dovranno viaggiare in un ambiente molto diverso dal solito (i treni infatti normalmente viaggiano all’aperto e non a quelle velocità). Per questo è fondamentale studiare i fattori umani che caratterizzeranno questa nuova metodologia di trasporto.

Virgin Hyperloop viene fondata nel 2014 come “Hyperloop Technologies”. In seguito, con la sponsorship del gruppo Virgin (proprio di Richard Branson), verrà ribattezzata “Virgin Hyperloop”. Il suo quartier generale si trova a Los Angeles, in California e dispone di circa 400 milioni di dollari di investimenti (2019).

L’azienda ha una sola meta: creare una serie (o “network”) di gallerie a vuoto (cioè senza aria) dove poter lanciare capsule a levitazione elettromagnetica per trasportare persone o cargo ad altissime velocità. Non si parla di capsule per singole persone, bensí di vagoni capaci di accogliere fino a 28 persone. Con la presenza del vuoto, le capsule non incontrano molta resistenza, aumentando le capacità di accelerazione e riducendo la potenza richiesta.

Virgin Hyperloop sogna di arrivare ad una velocità di oltre 1000 chilometri orari, cioè tre volte la velocità dei treni ad alta velocità attuali e dieci volte la velocità di un treno normale. Nel 2016 ha aperto una competizione globale, cercando di trovare le dieci rotte più fondamentali per questi network di tunnel. I risultati hanno riportato quattro rotte in Usa, due nel Regno Unito, due in India, una in Canada ed una in Messico.

Tubo prototipo di Virgin Hyperloop

Il primo test con umani a bordo è sempre una pietra miliare per un’azienda che opera nel mondo dei trasporti.

Virgin Hyperloop ha annunciato che svolgerà le attività di certificazione nel West Virginia, arrivando alla prima certificazione nel 2025 e le prime operazioni commerciali nel 2030.

Non c’è che dire, la fantascienza del nostro passato sta davvero diventando la realtà del nostro futuro.

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