Per Telecom al lavoro Intesa con Mediobanca Apertura a Telefónica

Per Telecom al lavoro Intesa con Mediobanca Apertura a Telefónica

da Milano

Intesa Sanpaolo e Mediobanca uniscono le proprie forze su un piano comune per acquistare il controllo di Telecom Italia. Una cordata «bipartisan» che includa Telefónica e a cui dovrebbero aggiungersi uno o più partner industriali italiani. Il piano, che secondo l’agenzia Reuters avrebbe ottenuto anche il sostegno delle Assicurazioni Generali, dovrebbe essere pronto in una o due settimane.
Nei giorni scorsi più di uno degli advisor aveva indicato anche France Télécom come possibile socio estero, ma l’ipotesi è stata scartata perché non è risultato compatibile e facilmente integrabile con le esigenze del gruppo italiano, come invece lo è la spagnola Telefónica. Resta, tuttavia, il problema delle partecipazioni brasiliane, uno degli aspetti ritenuti più complicati della trattativa. Lunedì At&t che aveva presentato insieme ai messicani di América Móvil un’offerta sul 66% di Olimpia, holding di controllo di Telecom, ha ritirato la sua proposta attribuendo la scelta a opposizione politica e incertezze regolatorie. La decisione di At&t ha lasciato da soli i messicani, secondo molti interessati agli asset di Telecom in America Latina. Le trattative in esclusiva tra Pirelli, che ha l’80% di Olimpia, e América Móvil scadono il 30 aprile.
L’ipotesi che comunque si fa strada è quella che vedrebbe poco meno di un terzo di Olimpia ripartito tra Mediaset, Roberto Colaninno e Benetton, con quote intorno al 10% ciascuno. Venerdì scorso l’imprenditore mantovano, insieme al vicepresidente di Lehman Brothers, Ruggero Magnoni, ha peraltro incontrato i vertici di Mediobanca dove ha fatto visita anche Lorenzo Pellicioli, per De Agostini.
«Se c’è bisogno di noi siamo lì, se non c’è bisogno non c’è nessuna volontà di intralcio» ha ribadito Silvio Berlusconi aggiungendo che Fininvest e Mediaset sono state contattate dalle banche sulla disponibilità a partecipare a una cordata di imprese italiane.
Ma la disponibilità di Berlusconi ad acquisire tramite Fininvest e Mediaset una quota di Telecom sta agitando le acque di Forza Italia, tanto da far nascere addirittura delle correnti interne, come ha rivelato ieri l’ex presidente del Senato nonché esponente del parito, Marcello Pera.
Intanto, sul destino di Telecom Italia la sinistra interna della Cgil non ha dubbi: «Deve tornare pubblica». Lo ha ribadito ieri il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Cremaschi, intervenendo all’assemblea della Rete 28 Aprile a Milano.


Nel mirino del sindacalista oltre alla vicenda Telecom la politica economica del governo nel suo complesso e in particolare il ministro Padoa-Schioppa: «Se non cambia rotta sarà necessario lo sciopero generale», ha annunciato. Pirelli si prepara intanto all’assemblea di domani per l’approvazione del bilancio, mentre indicato da Camfin dovrebbe approdare in consiglio Luigi Roth.

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