Djokovic non vince più, terza sconfitta consecutiva e ancora fuori al primo turno: "Le cose sono cambiate"

Un inizio di stagione da incubo per Nole, che deve ancora rimandare l'appuntamento con l'agognata vittoria del centesimo torneo Atp

Djokovic non vince più, terza sconfitta consecutiva e ancora fuori al primo turno: "Le cose sono cambiate"
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È un inizio di stagione da incubo quello che sta vivendo Novak Djokovic, che inanella la terza sconfitta consecutiva nel circuito Atp, uscendo per la seconda volta di fila al primo turno di un torneo: il serbo deve alzare bandiera bianca anche a Indian Wells contro l'olandese numero 82 del mondo Botic van de Zandschulp, peraltro ripescato come lucky loser.

Numeri alla mano, quindi, Nole non riesce a vincere la sua 500esima partita nella categoria degli Atp 1000, dove detiene sia il numero dei tornei portati a casa con 40 successi, che di finali disputate (59): appuntamento rimandato anche per il record di match vinti, dato che rimane a quota 409 contro i 410 di Rafael Nadal. Ancora nel cassetto, quantomeno per il momento, il sogno di arrivare in tripla cifra per quanto concerne il numero di tornei Atp nel suo palmares: Nole resta fermo a 99.

La delusione è tanta, dato che il cinque volte vincitore dell'Atp 1000 di Indian Wells esce al debutto in un torneo che, con le nuove caratteristiche della superficie cambiata proprio quest'anno, poteva essergli ancora più congeniale. Nole perde quindi tre partite consecutive, ovvero la semifinale degli Australian Open contro Sasha Zverev, e i due match di debutto a Doha (Atp 500) contro Matteo Berrettini e a Indian Wells (Atp 1000) per l'appunto contro Botic van de Zandschulp. Non gli capitava dal 2018, quando la tripletta di sconfitte arrivò al quarto turno degli Australian Open contro Hyeon Chung, al primo match di Indian Wells contro Taro Daniel e all'esordio nell'Atp 1000 di Miami contro il francese Benoit Paire.

Non sono solo le sconfitte ad allarmare i tifosi di Djokovic, quanto una condizione fisica e mentale ben lontana da quella dei tempi migliori: durante il match, cosa che si è ripetuta nelle ultime uscite, il serbo è apparso lento negli spostamenti laterali, molto falloso e decisamente nervoso. Tra due mesi spegnerà 38 candeline, è vero, ma il buon livello espresso in Australia, specie nel match dei quarti in cui aveva eliminato Carlos Alcaraz, aveva fatto ben sperare per il prosieguo della stagione, nonostante l'infortunio patito nella semifinale con Zverev.

"Complimenti al mio avversario, si può dire che è stata una brutta giornata per me. Sono deluso dal livello del mio tennis, specie considerando come mi sono allenato in questi giorni", ha dichiarato Nole dopo il match. Dinanzi ai numeri iniziali di una stagione al momento molto deludente, e che arriva peraltro dopo un 2024 in cui il serbo per la prima volta non aveva portato a casa neppure un torneo nel circuito Atp, nonostante il tanto agognato oro olimpico con cui ha aggiunto l'ultimo alloro mancante al palmares, il serbo effettua una serie di considerazioni che evidenziano la consapevolezza del tempo che scorre inesorabile.

"Sono deluso per aver perso, ma certo, se metti le cose il una prospettiva più ampia, ho avuto una carriera incredibile", considera, "e quando sei costante per così tanto hai anche grandi aspettative da te stesso".

"Le cose ovviamente sono diverse per me negli ultimi due anni, ho faticato a competere al livello che desideravo", ammette il serbo, "ogni tanto, azzeccavo un paio di buoni tornei, ma in generale è davvero dura". "Credo che nulla possa prepararti a questo momento, in un certo senso. Devi viverlo e cercare di gestirlo nel modo migliore possibile", conclude Nole.

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