Dopo l'elezione della regina di Wimbledon che, purtroppo per i colori azzurri è la ceca Barbora Krejcikova, cresce l'attesa per la finale di domenica 14 luglio tra il numero due e il numero tre del mondo: il serbo Novak Djokovic contro lo spagnolo Carlos Alcaraz. Con pieno merito, i due antagonisti si sono meritati l'atto finale sull'erba più prestigiosa del mondo in quella che sarà a tutti gli effetti la rivincita dello scorso anno quando il giovanissimo Carlos si impose al quinto set dopo quasi cinque ore di gioco. E sono anche cinque i precedenti tra i due con tre vittorie a due per il serbo.
Il cammino fino alla finale
Lo spagnolo Alcaraz, fresco vincitie del Roland Garros in cinque set contro il tedesco Zverev, si è subito adattato a questa superficie ma aveva già dimostrato che l'erba fosse sua "amica" lo scorso anno vincendo contro il re del tennis. Dopo aver sconfitto al primo turno l'estone Lajal in tre set, stesso punteggio anche al secondo turno contro l'australiano Vukic mentre ha dovuto faticare non poco contro l'americano Tiafoe, al terzo turno, vinto soltanto al quinto set. Dagli ottavi le vittorie sempre e soltanto in quattro set: prima contro il francese Humbert, poi ai quarti contro l'americano Paul e in semifinale contro Medvedev, in queste due ultime occasioni dopo aver perso il primo set.
Non può essere mai considerato una sorpresa, Novak Djokovic, ma a 37 anni e un'operazione al menisco nel bel mezzo del Roland Garros facevano temere per la sua tenuta atletica tant'é che si ipotizzava di rivederlo in campo soltanto per le Olimpiadi. Nulla di più sbagliato: Novak ha sorpreso tutti con il suo tennis ritrovato e sempre più solido. Al primo turno il serbo ha vinto in tre set contro il ceco Kopriva, poi si è imposto in quattro set contro il britannico Fearnley, terzo turno vinto contro l'australiano Popyrin sempre in quattro set. Agli ottavi ha stravinto la gara contro il danese Rune in tre set, un po' di fortuna (perché si è riposato) ai quarti con il forfait dell'australiano De Minaur per infortunio e in semifinale ha avuto la meglio in tre set contro il nostro Lorenzo Musetti.
La stagione di Alcaraz e Djokovic
Sempre più brillante il 2024 del giovanissimo spagnolo: sconfitto ai quarti di finale agli Australian Open stravinti dal nostro Sinner (primo Slam della carriera), Alcaraz ha accusato problemi alla caviglia nel mese di febbraio per poi rimettersi in gran forma a marzo quando ha vinto a Indian Wells (Masters 1000) dopo aver battuto Sinner in semifinale e Medvedev in finale. Ancora acciacchi fisici, questa volta al braccio destro, hanno compromesso la partecipazione ai tornei in terra rossa di Montecarlo, Barcellona e agli Internazionali d'Italia dai quali ha preferito rititarsi per poi arrivare al meglio a Parigi e vincere il Rolando Garros.
Djokovic, invece, ha avuto un inizio se possibile ancora più travagliato: agli Australian Open, per la prima volta, è stato sconfitto in semifinale dal nostro Jannik e poi, a sorpresa, ancora una volta sono stati fatali i colori azzurri dell'Italia con la sconfitta a Indian Wells contro Luca Nardi, numero 123 del ranking in quel momento. Una novità assoluta, per il serbo, non vincere nulla nei primi mesi di una nuova stagione: dopo la sconfitta con Nardi ha capito che le condizioni fisiche non fossero al meglio, si è ritirato dal Miami Open per poi inanellare altre inattese sconfitte a Montecarlo, in semifinale, da Ruud e agli Internazionali di Roma nientemeno che dal cileno Tabilo al terzo turno tra i fischi sonori del Centrale. Avrebbe dovuto riaffrontare Ruud agi quarti del Roland Garros ma i medici hanno imposto l'alt: il menisco va operato, meglio non forzare e prepararsi ai tornei successivi. Ecco perché, con poco allenamento, la finale del serbo a Wimbledon può essere considerata una sorpresa.
Chi è il favorito
Difficile, se non impossibile, prevedere l'esito della finale tra questi due campioni: qualche settimana fa si poteva puntare su Alcaraz ma Djokovic ha dimostrato una forma invidiabile e una voglia di vincere che non è ancora finita nonostante gli infiniti successi. Dall'altro lato si può puntare proprio sul serbo voglioso di vincere (per l'ultima volta?) questo torneo e "vendicare" la sconfitta per molti versi inattesa di 365 giorni fa.
Dove vedere la gara
Anche stavolta ci sono tutti gli ingredienti per una finale di altissimo livello: gli appassionati potranno
vederla domenica 14 luglio sul Centrale di Wimbledon con inizio alle ore 14 inglesi, le 15 in Italia. L'incontro sarà trasmesso su Sky Sport Uno (201), Sky Sport Tennis (canale 203) e in streaming su Now Tv.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.