Prima ancora era toccato al presidente del consiglio regionale, Eros Brega, sempre Pd ma di area ex Margherita, indagato per peculato nellambito di unaltra inchiesta che riguarda la gestione degli «Eventi valentiniani» per la promozione di Terni come città dellamore. Anche lui nega ogni addebito.
Ma gli scricchiolii in Umbria si sentono da tempo. In tutto una ventina di persone, molti politici, sono finiti sotto la lente dei giudici che stanno indagando su Sanitopoli. E lo stillicidio di notizie (per la verità paludatissime e rare) ha messo in crisi anche la politica locale.
Le ultime elezioni amministrative in Umbria, tenute prima dellultima raffica di iscrizioni nel registro degli indagati, hanno avuto un segno diverso rispetto a quello del resto del Paese. Mentre il Pd e la sinistra in generale chiamavano a raccolta gli elettori contro il governo, nella regione più fedele e ortodossa, il centrodestra ha guadagnato voti. Nella regione dove si tiene il Festival internazionale di giornalismo, nemmeno Di Pietro ha sfondato.
Il Pdl, invece, è andato bene. Ha mantenuto lamministrazione che aveva già conquistato, Assisi, nonostante ci fossero due candidati di area. Poi ha strappato, dopo 65 anni, altri due comuni alla sinistra. Un piccolo centro come Montecastrilli e cittadine di una certa importanza come Nocera Umbra, dove gli elettori, colpiti dalla crisi della Merloni - spiega Fiammetta Modena, portavoce del centrodestra in Consiglio regionale - «hanno preferito dare fiducia al governo nazionale e al centrodestra locale». Altrove il centrodestra ha perso per poche decine di voti (14 a Trevi e 50 a Bevagna). A crollare, spiega ancora Modena, è un sistema che un tempo si basava sullo scambio assistenzialismo-voti. Ma che oggi è cambiato. «Non cè niente di ideologico. Il centrosinistra umbro è diviso in bande daffari che considerano la cosa pubblica come cosa propria».
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