11 settembre, Meloni: "Fu un attacco all'Occidente". E rilancia la lotta al terrorismo islamico

Ventitré anni fa l'attacco che sconvolse il mondo e cambiò la storia. Salvini: "Il terrorismo islamico è nemico della pace, va sconfitto"

11 settembre, Meloni: "Fu un attacco all'Occidente". E rilancia la lotta al terrorismo islamico
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Ventitre anni fa il mondo cambiò per sempre. L'11 settembre 2001 una serie di attacchi terroristici resero l'Occidente più vulnerabile e fecero scoprire l'esistenza della minaccia islamista. "Ci sono giorni che rimarranno per sempre scolpiti nelle nostre menti. Avvenimenti che cambiano per sempre il corso della storia e con essa anche le vite di molti cittadini", ha scritto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ricordando quel giorno. Erano da poco passate le 15 in Italia quando il primo aereo dirottato colpì una delle torri del World Trade Center. Poi un secondo schianto, stavolta in diretta tv mondiale. E poi gli altri aerei dirottati in altre città degli Stati Uniti.

Il conto finale delle vittime sarà di 2.996. "A distanza di 23 anni il nostro pensiero va alle migliaia di vittime innocenti e ai loro familiari. Anche nel loro ricordo prosegue il nostro impegno nella lotta al fondamentalismo islamico", prosegue il presidente del Consiglio, che rivendica l'impegno contro "ogni forma di terrorismo, a difesa dei valori di libertà e democrazia, pilastri della nostra Costituzione e della nostra cultura", con la promessa di non dimenticare una ferita così profonda che ancora non si è rimarginata. Dello stesso tenore di Meloni sono le dichiarazioni di Matteo Salvini, che in una nota affidata ai sociali ha sottolineato come sia "fondamentale ricordare oggi le vittime per non dimenticare le atrocità del terrorismo islamico, un nemico della pace, della sicurezza e della Libertà da combattere e sconfiggere in ogni sua forma". Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Alfonso Urso, ha confermato che "nell'onorare la loro memoria ribadiamo il nostro impegno nel garantire e proteggere i valori della nostra democrazia, la nostra cultura e la nostra storia, ma soprattutto a perseguire la lotta al terrorismo islamico".

A distanza di quasi un quarto di secolo, la minaccia islamica continua a essere un'ombra sull'Occidente, come dimostrano i recenti avvenimenti in Germania. Lo scenario internazionale, con la guerra in Medioriente che si è riacutizzata, fa aumentare ulteriormente il rischio di jihad nel cuore dell'Europa, tanto che anche i Paesi finora più accoglienti stanno valutando misure più stringenti per la tutela della sicurezza. In Germania la discussione è accesa, il Paese di Olaf Scholz ha già annunciato la sospensione integrale del trattato di Schengen ma si prepara a misure ancora più draconiane, inclusi respingimenti alla frontiera ed espulsioni, per blindare il suo territorio.

L'Italia sta lavorando da mesi per la creazione di un'asse di collaborazione con i Paesi nordafricani, hub di partenza della maggior parte dei migranti che raggiungono l'Europa, tra i quali è stato dimostrato si nascondono anche pericolosi terroristi.

Ma l'impianto di sicurezza del nostro Paese è impegnato quotidianamente contro la minaccia terroristica, come dimostra l'arresto nelle ultime ore di un 28enne marocchino con precedenti di polizia per reati contro la persona, il patrimonio ed in materia di stupefacenti. L'accusa per lui è di istigazione a delinquere con finalità di terrorismo altresì indagato per associazione con finalità di terrorismo internazionale.

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