L’ombra di attentati ordinati dal Cremlino è calata sulla Francia. Lunedì 3 giugno, un 26enne originario del Donbass con nazionalità russa e ucraina è stato arrestato in un hotel di Roissy-en-France, nella regione dell’Île-de-France. Secondo fonti della Procura nazionale antiterrorismo citate da BfmTv, le forze dell’ordine hanno scoperto sul posto prodotti e materiali destinati alla fabbricazione di ordigni esplosivi.
Una di queste bombe artigianali è detonata e l’albergo è stato evacuato. Al momento dell’arresto, il 26enne presentava ustioni gravi e, dopo essere stato medicato, è stato trasportato in un ospedale. Dopo il trattamento, è stato preso in custodia dalle autorità. Per quanto riguarda gli esplosivi, pare che essi fossero stati progettati utilizzando un vecchio metodo che consiste nel collegarli a un cellulare e attivarli tramite una telefonata. Martedì 4 giugno, la procura nazionale francese ha ufficialmente aperto un’inchiesta per “partecipazione ad un’associazione per delinquere terroristica” finalizzata all’organizzazione di attentati e per detenzione di sostanze esplosive o incendiarie atte alla creazione di ordigni in relazione a “un’impresa terroristica”.
La notizia è l’ennesima conferma del fatto che la Russia abbia intenzione di servirsi di agenti disseminati nei vari Paesi europei per compiere attacchi volti a destabilizzare l’Unione. Per il momento, si sono verificati incendi o tentati roghi dolosi in un magazzino in Inghilterra, una fabbrica di vernici in Polonia, uno negozio Ikea in Lituania, una base militare in Germania e in alcuni edifici in Lettonia. “I russi hanno iniziato a testare la loro capacità di reclutare stranieri per diversi tipi di sabotaggio. L'infrastruttura del sostegno militare occidentale all'Ucraina è solo l'obiettivo più ovvio per tali test”, ha dichiarato Oleksandr V. Danylyuk del Royal United Services Institute, il centro che monitora le operazioni ibride di Mosca. Secondo l’esperto, presto potremo assistere anche a casi di violenza come “omicidi politici e attacchi terroristici” e il Paese più a rischio sarebbe proprio la Francia.
L’allarme è stato lanciato anche dal capo della diplomazia lituano Gabrielius Landsbergis, che durante il Consiglio per gli Affari esteri dell’Unione del 27 maggio ha dichiarato che Vilnius è entrata in possesso di informazioni su eventuali attività eversive nel Vecchio Continente. “Si parla di attività ibrida nella regione baltica, in Polonia, in altri Paesi, ma va oltre questo.
Sappiamo che la Russia ha intenzione di organizzare diversivi, di organizzare addirittura quelli che potrebbero essere chiamati atti terroristici all'interno di Paesi della Nato”, ha affermato. “E agisce così solo perché sente di essere invitata perché calcola che non reagiamo”.
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