Arresti, minacce e droni. "Israele è nel mirino"

"L'Iran vuole attaccarci". Sorveglianza speciale sulla barca per la cerimonia (con gli italiani). Per strada 45mila poliziotti

Arresti, minacce e droni. "Israele è nel mirino"
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L'uno dice che «la Francia è un bersaglio». L'altro che «non ci sono minacce evidenti». Premier e ministro dell'Interno, Attal e Darmanin, non parlano la stessa lingua alla vigilia della 33esima Olimpiade dell'era moderna che si apre oggi a Parigi. Ieri è arrivato l'avvertimento del ministro degli Esteri israeliano Katz su un complotto sostenuto dall'Iran per attaccare la delegazione dello Stato ebraico durante i Giochi: «Per loro sorvegliata h24», ha spiegato Darmanin.

I fari sono puntati in larga parte sulla Senna e sul tragitto della cerimonia inaugurale, che la delegazione israeliana percorrerà sullo stesso battello di quella italiana. «Su ogni barca ci saranno le forze speciali». Parigi deve scacciare lo spettro di Monaco '72, quando un attacco di terroristi palestinesi trasformò quei Giochi nel teatro di una strage. «Abbiamo valutazioni sulla potenziale minaccia rappresentata da gruppi vicini all'Iran e da altre organizzazioni che mirano a compiere attacchi contro membri della delegazione israeliana e i turisti», ha scritto Katz. La sicurezza, ha spiegato Attal, «è una sfida chiave». Eccolo allora in visita alla sede dell'Agenzia francese per la sicurezza informatica (Anssi) dire «ci aspettiamo soprattutto cyber-attacchi, la sfida è «limitarli il più possibile».

Il premier parla di «vigilanza permanente». Esperti come Alain Bauer, membro dell'Équipe Sécurité dei Giochi, evocano rischi e minacce cumulativi mai affrontati prima. Ai media è stato chiesto d'evitare allarmismi. Gli esperti mettono in dubbio anche l'autenticità di un video di minaccia in cui un presunto militante di Hamas annunciava «fiumi di sangue», mentre la delegazione palestinese fa sapere d'essere a Parigi per «la causa» e non «per le medaglie». Il dispositivo di sicurezza «è pronto e all'altezza», rintuzzava ieri Attal. Per contrastare le minacce dei droni, sono in azione squadre speciali. «Sei al giorno» quelli già intercettati da inizio settimana nei pressi dei siti olimpici. Schierati anche i Jammer con portata di diversi km in grado di intercettare tutti gli oggetti volanti non identificati. Elicotteri militari sorvoleranno Parigi prima e durante la cerimonia. Dalle 18.30 di oggi fino a mezzanotte, spazio aereo chiuso nel raggio di 150 km da Parigi: nessun decollo o atterraggio nella regione di Parigi (né a Orly né a Roissy né a Le Bourget) e nemmeno a Beauvais. Perimetro stabilito per lasciare un margine di 10 minuti per intervenire se un velivolo sospetto venisse rilevato. L'allerta interessa cieli, acque e terre di Francia, non solo Parigi.

Tante le domande. E pure gli arresti preventivi: «Sono 34 procedimenti contro potenziali jihadisti da inizio anno». Il triplo rispetto allo stesso periodo 2023. Per tranquillizzare i francesi e le delegazioni - e i leader mondiali già arrivati a Parigi - ieri Darmanin ha reso noto il numero d'agenti nell'Esagono, anche a Nizza, Tolosa, Bordeaux, Perpignan: 250mila; 45mila nella sola Parigi, una capitale-fortezza. In cielo e sui tetti elicotteri e cecchini. A terra cani molecolari, artificieri e 007. A Parigi anche il capo della polizia di Los Angeles tra i 1.800 rinforzi «stranieri», fra le 39 aree olimpiche.

Sulla Senna 86 imbarcazioni per garantire la sicurezza, oltre alle 94 che trasportano gli atleti. Sommozzatori e squadre cinofile sorveglieranno. L'esercito ha installato sonar in acqua per rilevare oggetti non identificati o intrusioni. Cm per cm, sotto controllo anche le catacombe. E le metro: 8 persone arrestate martedì a Parigi per aver attaccato nella metro adesivi che criticavano i Giochi. E ieri un altro 18enne in Gironda sospettato di pianificare attacchi. «Sarò vigile fino all'ultimo secondo, tutti in apnea fino all'8 settembre», ha detto Macron. «Misure rafforzate di sicurezza» anche a Calais: 736 agenti per contrastare il traffico di stupefacenti «e il traffico di armi».

Sei francesi su 10 si dicono spaventati dal rischio di un attacco. Darmanin rassicura: «C'è il più grande dispiegamento di forze in tempo di pace nella storia», spiegando d'aver allontanato circa 4mila persone potenzialmente pericolose.

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