L’auto sulla folla del Carnevale: due morti e 25 feriti Il killer è un neonazi

Arrestato un tedesco vicino all’ultradestra, ha tentato di uccidersi sparandosi in bocca

L’auto sulla folla del Carnevale: due morti e 25 feriti Il killer è un neonazi
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Mannheim avrebbe rinunciato volentieri a sentirsi posizionata ancora una volta sulle cartine geografiche. Purtroppo la cittadina del sud della Germania si è trovata costretta a fare i conti con un perverso déjà vu, perché l'attentato al mercatino di carnevale riapre ferite che non si erano del tutto cicatrizzate. Lo scorso 31 maggio un afghano 25enne, lupo solitario jihadista, aveva accoltellato cinque persone, uccidendo un poliziotto. Ieri è accaduto qualcosa di ben più grave, e che ricalca la recente vicenda di Mulhouse: un uomo a bordo di un'auto nera ha colpito la folla nel pieno centro cittadino, invadendo gli 800 metri dell'area pedonale adibita a mercato, e falciando chiunque capitasse a tiro. Il bilancio è di 2 morti (un uomo di 54 anni e una donna di 83) e 25 feriti (3 di loro, tra cui un bambino, in condizioni gravi).

Tutto è cominciato intorno alle 12.15: a Mannheim splendeva un sole primaverile e la zona a ridosso della centralissima Paradeplatz era un fiorire di banchetti per lo shopping, stand gastronomici, giostre e artisti di strada, con i cittadini che percorrevano a piedi l'area in attesa della sfilata dei carri allegorici. L'atmosfera di festa è stata frantumata in pochi istanti dal rombo del motore di una Ford Fiesta nera (segnalata in passato per la presenza di simboli d'estrema destra), che ha deliberatamente invaso la zona lanciandosi sulla folla del mercatino di Carnevale nei pressi della Galeria Kaufhof, lungo la via dello shopping Planken, poco lontano dalla torre dell'acqua. A terra sono rimaste una trentina di persone. L'autore dell'insano gesto, Alexander S. un 40enne giardiniere di Ludwigshafen, avrebbe continuato a falciare passanti, ma per fortuna la sua auto è stata speronata da un coraggioso taxista, Mohammed, che ha evitato la carneficina. Braccato dalla polizia, ha tentato di uccidersi con una pistola scacciacani e ora si trova in fin di vita all'ospedale Universitario della città. L'area è stata blindata dalle forze dell'ordine e dai servizi di soccorso, mentre la polizia, attraverso l'applicazione telefonica Katwarn, ha comunicato ai cittadini di evitare le vie del centro, sospettando che potesse esserci un complice alla guida di un secondo veicolo. L'allarme è rientrato solo alle 17, quando il ministro dell'Interno regionale del Baden-Württemberg, Thomas Strobl, ha confermato l'esistenza di un unico attentatore, aggiungendo che il 40enne soffriva da tempo di problemi psichiatrici, e che non ci sarebbero indizi per accostarlo alla galassia jihadista. Nell'agosto dello scorso anno l'uomo era già finito in un centro di riabilitazione mentale dopo aver minacciato di volersi versare addosso una tanica di benzina per darsi fuoco.

Gli attimi di terrore sono racchiusi nelle voci tremanti dei testimoni, soprattutto di coloro che, gettandosi con prontezza ai lati della strada, hanno vinto la delirante lotteria russa con la morte. Come Harald, artista che si stava esibendo in quegli attimi con la chitarra: «Era un inferno. I corpi a terra, le urla e nessuno che sapeva che cosa fare. Ci siamo sentiti inermi». Per tutte le persone colpite, e per i testimoni oculari dell'incidente, il municipio ha istituito un'assistenza psicosociale d'emergenza.

Il sindaco, Christian Specht, ha ordinato due giornate di lutto, annullando le sfilate dei carri allegorici.

«Ancora una volta, piangiamo con Mannheim, con le famiglie delle vittime di un insensato atto di violenza», ha scritto su «X» il cancelliere Olaf Scholz, mentre per il leader della Cdu, Friedrich Merz, «la Germania deve tornare ad essere un Paese sicuro. Lavoreremo per questo con la massima determinazione».

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