Strage in Svezia, il killer soffriva di disagi mentali ma aveva fucili e un regolare porto d’armi

Dieci persone morte al campus

Strage in Svezia, il killer soffriva di disagi mentali ma aveva fucili e un regolare porto d’armi
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Non aveva amici Rickard Andersson, il 35enne che ieri ha compiuto una strage al Campus Risbergska di Orebro, uccidendo 10 persone per poi suicidarsi. Viveva isolato e gli inquirenti sostengono che il suo gesto insano sia stato una sorta di vendetta contro i servizi sociali che gli avevano tagliato il sussidio. Il bilancio avrebbe potuto essere ben più grave: il killer, secondo la ricostruzione dei testimoni, avrebbe scelto chi giustiziare e chi invece risparmiare. La Svezia ieri ha vissuto il suo day-after tra i sensi di cordoglio, le bandiere a mezz'asta e le polemiche.

L'opinione pubblica punta il dito contro il Governo, colpevole di non aver approvato una legge per limitare la vendita delle armi, e di non aver vigilato su Andersson, affetto da importanti patologie della sfera comportamentale, ma con un regolare porto d'armi e 4 fucili denunciati.

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