Tutte le contraddizioni dell'attentatore di Magdeburgo e l'ombra della "taqiyya"

Sono tante, troppe, le divergenze nel comportamento di Taleb Al Abdulmohsen, che si definisce progressista di sinistra e sostenitore dell'Afd ma attacca un mercatino simbolo del cristianesimo occidentale

Passaporto saudita dell'attentatore di Magdeburgo
Passaporto saudita dell'attentatore di Magdeburgo
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Pochi minuti dopo l'assalto al mercatino di Natale di Magdeburgo, Taleb Al Abdulmohsen ha inviato il suo ultimo messaggio sui social. Sono le 19.07 quando su X l'uomo ha fatto una sorta di rivendicazione del suo atto, scomposta e incomprensibile, che smentisce qualunque ricostruzione sia stata finora fatta sul suo conto. Il medico ha pubblicato un video realizzato con l'Ai, in cui la voce di Elon Musk viene utilizzata per lanciare accuse selvagge contro la magistratura tedesca, la polizia e la società per aver coperto presunti abusi su donne saudite residenti in Germania e per tenere in confini aperti in modo da favorire l'islamizzazione dell'Europa.

Sono accuse che l'uomo ha mosso in altre occasioni e quello stesso video è stato da lui pubblicato una prima volta lo scorso 16 agosto. Va detto che Taleb è stato molto attivo sui social, forse pure troppo: un utilizzatore compulsivo e illogico, che contraddice se stesso. Quel che il saudita ha aggiunto a quel video sono quattro video, anche questi già pubblicati. Ma uno in particolare attira l'attenzione, ed è quello relativo al thread che l'uomo ha fissato in alto nel suo profilo. Dopo le accuse alla Germania, le stesse che fa dire a Elon Musk con l'Ai, nel secondo messaggio Taleb scrive: "Vi assicuro che se la Germania vorrà la guerra, la avremo. Se la Germania vuole ucciderci, li massacreremo, moriremo o andremo in prigione con orgoglio". E aggiunge: "Poiché abbiamo esaurito tutti i mezzi pacifici, non abbiamo riscontrato altro che ulteriori crimini contro di noi da parte della polizia, della sicurezza statale, dei pubblici ministeri, della magistratura e del Ministero degli Interni (federale). La pace non gli serve a nulla".

Una minaccia chiara, esplicita e palese, formulata ad agosto, quattro mesi fa, e tenuta in alto nel profilo, in bella mostra. Ma chi è Taleb Al Abdulmohsen? Viene definito un "islamofobo" e un simpatizzante dell'Afd. Ma lui si definisce un progressista di sinistra e sionista, che ha lavorato per favorire l'immigrazione in Europa di sauditi che si sono dichiarati ex musulmani. Ha ottenuto asilo politico in Gemania in quanto si è dichiarato "ex musulmano" e temeva di essere perseguitato e ucciso in Patria. In un altro tweet, risalente a novembre 2023, l'uomo risponde a un tweet dello Stato di Israele in cui si mostra un soldato issare una bandiera dell'orgoglio omosessuale: "Riporteremo Hamas a Gaza e, se vorrai, ti porteremo Hamas a casa e così potrai sentirne il sapore". Parole che mal si sposano con un soggetto che si definisce anti-islamico, che il 20 dicembre, a 5 giorni dal Natale, assalta un mercatino in Germania dove è certo di trovare una grande concentrazione di occidentali, ignorando tutte le manifestazioni che sono state compiute dagli islamici tedeschi nei giorni precedenti.

Questo sta sollevando da diverse parti la possibilità che l'uomo abbia praticato la "taqiyya", ossia come viene definita dalla Treccani, "la dissimulazione della fede, ammessa in caso di grave pericolo dalla legge sacra. La maggiore applicazione di questo concetto ha luogo da parte dei musulmani sciiti anche nei riguardi della maggioranza sunnita". Dovranno essere le indagini a stabilire se esistessero legami tra Taleb e il mondo radicale, che finora non sono emersi. Tuttavia, questo è uno dei pilastri di alcune organizzazioni terroristiche, che pare sia stata attuata anche dagli attentatori dell'11/09, anche loro sauditi.

Mohamed Merah, che in Francia nel 2012 ha ucciso sette persone, tra cui un bambino, ha condotto diversi attacchi nel sud del Paese, prima di essere ucciso gridò: "Non sono i soldi, è l'inganno che è fondamentale". Il giudice antiterrorismo francese Marc Trévidic, in un'intervista pubblicata da France24 nel 2013 sul caso, sostenne che "l'occultamento è una tecnica vecchia quanto il mondo" e, sottolineò, "è anche una componente essenziale di qualsiasi strategia di guerra, indipendentemente dalle persone coinvolte".

Fin dagli anni Novanta in Francia gli investigatori sono entrati in contatto con la "taqiyya", ossia da quando è stata usata da Al Qaeda per le sue reclute usate negli attacchi contro l'Occidente. Taleb è ora a disposizione delle autorità tedesche e verrà sottoposto a interrogatorio durante i quali, probabilmente, anche la taqiyya verrà presa in considerazione.

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